“Pitecus” è ormai uno spettacolo di culto del teatro contemporaneo Appuntamento a Montepulciano sabato 11 febbraio, alle 21.15
MONTEPULCIANO. Binomio ineguagliabile del teatro contemporaneo, Antonio Rezza e Flavia Mastrella vantano il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia. Al Teatro Poliziano presentano Pitecus, il loro titolo di culto che ridicolizza l’essere umano e le sue perversioni. Sabato 11 febbraio, alle 21.15, si rincorrono sul palcoscenico di Montepulciano le storie interpretate dall’imprevedibile Antonio Rezza che ha recentemente firmato anche un film indipendente e provocatorio, intitolato “Il Cristo in gola”.
Nella dimensione teatrale invece, momenti di realtà e cattiverie sublimi rendono comici anche gli argomenti più delicati, rappresentando una umanità narcisista e qualunquista. Se, ad esempio, Gidio sta chiuso in casa, Mirella prega intensamente le divinità per essere assunta alle poste; Roscio frequenta una compagnia di amici che lo sbeffeggiano, mentre un dibattito a tinte fosche analizza il rapporto uomo-droga. C’è poi una bella addormentata che non prende sonno, c’è uno studente che ha un rapporto conflittuale con la sveglia e ci sono altre molteplici vicende di varia umanità a rappresentare i tempi moderni.
Si tratta di personaggi che parlano un dialetto frastagliato, si muovono nervosi, fanno capolino dalle fessure dei vasi di stoffa variopinti: spuntano e si alternano dalla seta, dalle reti e dalla juta per dare un senso ai quartieri popolari affollati. Rezza-Mastrella definiscono “quadri di scena” quelle creazioni di arte applicata alla drammaturgia che esprime un linguaggio figurativo fatto di colori e forme, movimento e parole. L’uso dei materiali si rifà all’arte povera, pur mantenendo attenzione alla moda e al costume che influenzano mentalità e portamento dei personaggi.
È una performance che riesce a conciliare il monologo e il teatro sperimentale, anticipando certe provocazioni attualmente in voga nella stand-up comedy. “Pitecus” è infatti uno spettacolo che analizza il rapporto tra l’uomo e le sue anomalie: laureati, sfaticati, giovani e disperati alla ricerca di un’occasione che ne accresca ricchezza e fama, individui che vendono il proprio corpo in cambio di un benessere puramente materiale, esseri che viaggiano per arricchire competenze culturali esteriori e superficiali.
L’appuntamento successivo al Teatro Poliziano è in programma per giovedì 16 marzo 2023 con Lino Guanciale e Francesco Montanari, due mattatori affermatisi nel grande schermo e in quello piccolo, impegnati in un dialogo serrato tra un giornalista d’inchiesta e colui che viene considerato “L’uomo più crudele del mondo”, una definizione che dà il titolo allo spettacolo scritto e diretto da Davide Sacco.