Intervista al candidato di Iep! che spiega la sua visione politica ed il suo programma
a cura di Augusto Mattioli
SIENA. Ernesto Campanini, candidato alle primarie del Pd per la nomination a sindaco, lancia un appello al cambiamento generazionale della classe dirigente senese. “È normale – dice – che chi governa o ha governato da decenni non voglia cedere il posto, ma sta alle persone della nostra età lottare per cambiare le cose. Simbolicamente parlando: il padre non si fa uccidere, siamo noi a doverlo uccidere. Per questo proveremo a vincere le primarie e, dopo, le elezioni”.
Cosa l’ha spinta a tornare alla politica attiva dopo anni di lontananza?
Non ho mai smesso di seguire la politica, è la mia passione sin dai tempi del liceo. Nel 2018 in molti mi chiesero di continuare e ricandidarmi, feci invece la scelta di dedicare più tempo alla mia libera professione di psicoterapeuta. Negli anni della pandemia ho sofferto molto il distacco sociale e ho visto un impoverimento del dibattito politico sia locale che nazionale. Ho sentito, quindi, l’esigenza di esprimere il mio pensiero e di creare, assieme ad altre persone con la stessa spinta ideale, un gruppo politico, in cui si potesse dire la propria in presenza e senza paura, qualcosa che mancava nello scenario senese e in tutta l’area progressista. Il risultato è stata la nascita di Indipendenti e Progressisti e la sua prima battaglia vinta nel richiedere le primarie.
Forse c’è l’idea che occorra nella politica senese un vero ricambio generazionale?
Siena ha bisogno di ossigenarsi, non ne possiamo davvero più delle lamentele e del piangersi addosso. È normale che chi governa o ha governato da decenni non voglia cedere il posto, ma sta alle persone della nostra età lottare per cambiare le cose. Simbolicamente parlando: il padre non si fa uccidere, siamo noi a doverlo uccidere. Per questo proveremo a vincere le primarie e, dopo, le elezioni. Non siamo in cerca di poltrone, vogliamo solo che Siena guardi al futuro piuttosto che al passato.
Cosa si aspetta dalle primarie del Pd?
Guardo con interesse a Elly Schlein, credo abbia la forza per costruire un partito progressista europeo unitario, sempre che non venga stritolata dalle mille correnti interne. Mi auguro che il PD non proietti in lei tutte le speranze solo perché è un volto nuovo e spendibile, potrebbe durare poco.
Cosa la divide e cosa la unisce ad Anna Ferretti?
Sul sociale e sullo sguardo rivolto agli ultimi abbiamo visioni molto simili e nel passato abbiamo avuto esperienze professionali in cui abbiamo anche collaborato. È una donna che conosce quel settore molto bene ed è stata capace di impegnarsi in prima persona. Ci divide forse l’idea di una sua visione di Siena rivolta al passato: vedo nei suoi comunicati un continuo guardare indietro, mentre a me e al nostro gruppo piace progettare il futuro ed esserne protagonisti.
Quale giudizio dà sul lavoro della giunta De Mossi?
De Mossi ha fallito per due motivi: il non essere politico e non amare la politica. Si è fatto fregare da chi politica la fa da anni, nel bene e nel male. Il primo è Salvini, che lo ha fatto vincere con i voti, venendo in Piazza Indipendenza e con un conto salato di assessori, che non sapevano nemmeno le strade di Siena (vedi Buzzichelli e il suo fallimento dei rifiuti). Il secondo sono uomini chiave come Tacconi, Castagnini e Marzucchi, che conoscono benissimo come funziona la città e la macchina comunale. Non ci si improvvisa politici da adulti.
Come vede la situazione dell’area di centro destra, in particolare l’operazione Castagnini?
Vogliono rimanere nei posti che sono stati assegnati da De Mossi, operazione assolutamente legittima dal loro punto di vista.
Con chi si vorrebbe confrontare in un eventuale ballottaggio nel caso fosse candidato sindaco di centrosinistra? Di quale gruppo non accetterebbe i voti per essere eletto?
Con il centro destra, credo sia importante per la democrazia avere un’opposizione sana e che abbia idee diverse dalle tue. Non accetteremo, come ho già detto, i voti di chi fa parte dell’attuale maggioranza.
Quali sono le proposte sue e di iep per il governo della città?
L’obiettivo è quello che la città diventi attraente per chi la vive e chi vuole venire a viverci: infrastrutture per collegarsi con il resto del mondo e un trasporto pubblico più efficiente. Sostenibilità ambientale e sociale con semplificazioni per l’energia rinnovabile. Tariffazione puntuale dei rifiuti. Maggiore attenzione al disagio giovanile. Difesa dei diritti civili e della giustizia sociale. Continuum assistenziale, potenziamento di figure professionali per il supporto domiciliare dell’anziano. Attenzione per l’agricoltura di qualità e la filiera corta, settore sempre più trainante nel mondo del lavoro. Maggiore cura e programmazione per tutto il comparto culturale. Recupero dei volumi non utilizzati. Difesa della sanità pubblica. No alle gare di appalto al massimo ribasso e alle esternalizzazioni dei nidi.