“La pandemia ha fermato la prevenzione ma Siena ha aumentato l'impegno quotidiano”
SIENA. La prevenzione e il grande lavoro della Lega italiana per la lotta contro i tumori al centro dell’evento
culturale pre-partita che si è svolto martedì sera al “Franchi” di Siena a poche ore dall’inizio della gara tra la
Robur e Pontedera. La presidente della Lilt Siena, Gaia Tancredi, di fronte ad un pubblico numeroso ed
attento, che ha affollato la sala stampa dello stadio, ha sottolineato che “grazie alla cultura della
prevenzione oncologica come metodo di vita, oggi riusciamo ad intervenire e spesso ad anticipare l’insorgere
del cancro. Siena è uno dei primi tre centri in Italia in cui numeri e azioni dirette stanno ottenendo il maggiore successo. Tutto questo grazie agli oltre cinquanta medici che ruotano nei nostri ambulatori, dalla senologia alla dermatologia, passando per la neurochirurgia fino alla ginecologia e
educazione alimentare. Il riconoscimento va al nostro direttore sanitario Enrico Pinto che volontariamente mette a disposizione il suo quotidiano lavoro così come il neurochirurgo Sandro Carletti. In totale offriamo 27 visite specialistiche comprensive di check-up completi finalizzati tutti alla prevenzione oncologica. La Lilt Siena compie 50 anni ed oggi grazie anche alla nuova sede sono aumentate le prestazioni a favore dei cittadini e del territorio”.
Ogni anno alla Lilt Siena, che vanta circa 20mila iscritti, sono migliaia le prenotazioni per effettuare controlli, analisi, consultazioni: “La pandemia ci ha costretto a chiudere 40 giorni e sono state settimane difficili per tantissime persone che necessitavano di visite e accertamenti. In alcuni casi – ha detto ancora Gaia Tancredi – è stato davvero complicato ascoltare le richieste di aiuto che ci arrivavano, per fortuna siamo riusciti a riaprire dopo un mese, ma non c’è dubbio che si è verificato un ritardo delle diagnosi, un forte rallentamento degli screening e perfino dell’accoglienza negli ospedali. C’è anche da evidenziare che quest’anno abbiamo constatato molti più casi di cancro al seno, come evidenziato dal nostro dottor Andrea Stella. Le concause sono ovviamente preminenti, ma non v’è dubbio che i due anni di pandemia hanno inciso moltissimo, in quanto i controlli al seno non sono stati periodici rispetto alle regole della prevenzione. Le donne durante i mesi del Covid hanno avuto paura ad avvicinarsi ai centri sanitari per il timore di contagiarsi”.
Tancredi ha ricordato e ribadito che alla base nella battaglia contro i tumori “c’è la prevenzione primaria fatta di una corretta alimentazione, attività fisica, lotta al fumo e all’alcol. Piccole regole che valgono per tutti, che servono a noi stessi e a educare la società. La Lilt promuove anche la prevenzione terziaria, quella che
riguarda le problematiche che sorgono durante il percorso di chi ha sviluppato un cancro, attraverso
l’assistenza domiciliare, la riabilitazione psico-fisica, il reinserimento sociale e occupazionale del malato e dei suoi familiari”.