Nastasi con Turco e Mione lo hanno ascoltato come persona informata dei fatti
SIENA. Dopo essere stato ascoltato per circa 3 ore come persona informta dei fatti, Alberto Monaci, presidente del Consiglio regionale, ha incontrato i giornalisti: ”E’ stata una panoramica” su Mps e su Siena, ha riferito, confermando che al centro del colloquio ci sono stati ”argomenti su cui i pm di Siena hanno abbondantemente lavorato’,’ ma anche la questione dei derivati attivati dalla Regione Toscana, che ”non sono a rischio”.
”Ho lavorato con Vigni nella stessa stanza per anni, era un ottimo analista ma non era in condizione di dire no a Mussari – ha detto Monaci -Vigni era un ottimo analista, in condizione di vedere che le cose non andavano ma quantro a carattere… un ottimo secondo non è mai un buon primo e lui non ha avuto il carattere di dire di no. Uno che ha saputo dire di no è stato Giuseppe Menzi (ex vice Dg, ndr) e a Siena non lo hanno rivisto”.
A proposito della nomina di Mussari alla presidenza della banca, Monaci ha detto che ”non è un segreto che Mancini doveva fare il presidente della banca e Mussari il presidente della Fondazione. Questi erano gli ‘accordi’ politici perché i Ds avevano il sindaco e il presidente della Provincia”. Ed ha ammesso che il cambio al volo non gli è piaciuto.
”Sono stato sentito sui rapporti tra Pdl e Mps”, ha detto il senatore ex berlusconiano Pietro Paolo Amato, parlando con i giornalisti all’uscita dall’incontro con i Pm. Il senatore nei giorni scorsi aveva rilasciato una intervista a ‘La Repubblica’ di Firenze dal titolo ”Anche il Pdl nel sistema Mps”.
”C’era una logica spartitoria e Verdini si è comportato da capo del Pdl, anch’io avrei fatto lo stesso – ha detto Amato – sono i compromessi necessari alla politica”. A proposito di Andrea Pisaneschi, ex consigliere di amministrazione di Mps e presidente di Antonveneta, Amato ha detto che ”Pisaneschi non è stato nominato da Verdini, è uno dei frutti del groviglio armonioso senese. Verdini si è ritrovato questa nomina e l’ha gestita”.
”Ho lavorato con Vigni nella stessa stanza per anni, era un ottimo analista ma non era in condizione di dire no a Mussari – ha detto Monaci -Vigni era un ottimo analista, in condizione di vedere che le cose non andavano ma quantro a carattere… un ottimo secondo non è mai un buon primo e lui non ha avuto il carattere di dire di no. Uno che ha saputo dire di no è stato Giuseppe Menzi (ex vice Dg, ndr) e a Siena non lo hanno rivisto”.
A proposito della nomina di Mussari alla presidenza della banca, Monaci ha detto che ”non è un segreto che Mancini doveva fare il presidente della banca e Mussari il presidente della Fondazione. Questi erano gli ‘accordi’ politici perché i Ds avevano il sindaco e il presidente della Provincia”. Ed ha ammesso che il cambio al volo non gli è piaciuto.
”Sono stato sentito sui rapporti tra Pdl e Mps”, ha detto il senatore ex berlusconiano Pietro Paolo Amato, parlando con i giornalisti all’uscita dall’incontro con i Pm. Il senatore nei giorni scorsi aveva rilasciato una intervista a ‘La Repubblica’ di Firenze dal titolo ”Anche il Pdl nel sistema Mps”.
”C’era una logica spartitoria e Verdini si è comportato da capo del Pdl, anch’io avrei fatto lo stesso – ha detto Amato – sono i compromessi necessari alla politica”. A proposito di Andrea Pisaneschi, ex consigliere di amministrazione di Mps e presidente di Antonveneta, Amato ha detto che ”Pisaneschi non è stato nominato da Verdini, è uno dei frutti del groviglio armonioso senese. Verdini si è ritrovato questa nomina e l’ha gestita”.