di Paola Dei
Grande protagonista del cinema, diretta dai più grandi registi internazionali, interprete eclettica e accattivante, annoverata fra le più autorevoli attrici della storia del cinema, ci lascia Gina Lollobrigida, la bersagliera. Con la sua versatilità ha incantato intere generazioni con indimenticabili ruoli dove danza, recita e modella l’attenzione degli spettatori, trasmettendo gioia di vivere, semplicità e genuinità. È questo il caso di Pane amore e fantasia e Pane amore e gelosia diretti da Luigi Comencini.
Nei film di Comencini recitavano anche Vittorio De Sica nei panni del maresciallo Antonio Carotenuto, Marisa Merlini nelle vesti di Annarella e Tina Pica alias Caramella con la sua voce inconfondibile e le battute veraci. Nell’immaginario collettivo quel film ha rappresentato e rappresenta i sentimenti sinceri e puliti ormai divenuti rari.
L’opera del 1954 inaugurò il periodo del neo-realismo rosa dove gli strascichi della guerra venivano affrontati e superati con la voglia di ricominciare tutta italiana. Quel film tutt’oggi è nell’elenco delle opere più viste di sempre classificato al 19 posto.
Nata a Subiaco in provincia di Roma nel luglio del 1927, l’attrice nel 1947 si classificò terza al Concorso di Miss Italia dopo Lucia Bosé e Gianna Maria Canale.
La sua era un bellezza che trasmetteva serenità capace di appagare la vista e l’animo di chi la osservava qualunque fosse il ruolo interpretato; da La donna più bella del mondo diretto da Robert T. Leonard fino alla Fatina di Pinocchio diretto da Comencini.
Ma prima ancora aveva lavorato con registi del calibro di Lattuada, Zampa, Germi, Lizzani, Monicelli, Steno, De Sica, Bolognini, Blasetti, etc. Philip Halsman descrivendola sostenne: “ Ha le forme più perfette fra tutte le attrici che ho conosciuto”.
In tutte le pellicole e le opere interpretate è stata capace di farci credere che stesse vivendo le esperienze dei protagonisti in prima persona senza mai vergognarsi di mostrare anche le sue fragilità che, soprattutto negli ultimi anni l’hanno vista balzare sulla cronaca per episodi che ci hanno mostrato la sua voglia di amare ed essere amata fino alla fine. In una delle ultime interviste disse a Mara Venier che il suo ultimo desiderio era quello di morire in pace.
Ho avuto l’occasione di conoscerla a Pietrasanta, che le concesse la cittadinanza onoraria, nel 2007 in occasione di una sua mostra di sculture intitolata Vissi d’Arte dove lei omaggiava la settima con una serie di opere dedicate proprio al cinema degli anni 50 che fu visitata da artisti internazionali.
Bellissima la statua dedicata a Esmeralda in ricordo del ruolo interpretato per Notre dame de Paris.
Artista a tutto tondo ha fotografato, dipinto, scolpito, dichiarando di aver iniziato la scultura grazie a Manzù per il quale aveva posato come modella. Ha assaporato tutte le arti sempre con la curiosità di scoprire cose nuove.
Ciò che amava molto di Pietrasanta era il rispetto per la sua privacy.
Impossibile pensare a lei senza ricordare un’altra immensa artista che ne ha fatto più volte l’imitazione; indimenticabile quella di Sanremo 1999, quando Anna Marchesini rivolgendosi a Fabio Fazio lo apostrofò chiamandolo Dulbecco ed alla risposta di lui che le faceva notare di non essere il professore ribatté: “Ma quanto è modesto”.
Ieri mattina a Roma durante la cerimonia funebre alla quale sono stati presenti personalità nel mondo dello spettacolo, delle arti, del cinema, della politica, i bersaglieri hanno voluto renderle omaggio intonando la fanfara per colei che nei nostri cuori rimarrà sempre la Bersagliera.