La smentita "copia e incolla" del legale
SIENA. Al solo fine di dare voce a tutti coloro che ci scrivono provvediamo a pubblicare la lettera dell’avvocato Martini, legale di Antonio De Gortes, facendo osservare che nè il titolo nè l’orario di pubblicazione nè il testo corrispondono a quello citato dal legale.
“Scrivo in nome e per conto del Sig. Degortes Antonio, con riferimento alla notizia giornalistica da voi pubblicata in data 11 febbraio 2013 alle ore 22:54 con il titolo “MPS: INDAGINE PROCURA SU ACQUISTO IMMOBILI DI ANTONIO DEGORTES”.
Nell’articolo in oggetto si legge testualmente: “L’inchiesta, nella quale sarebbero cinque gli indagati, potrebbe essere collegata con quella su Banca MPS. La procura della Repubblica di Siena starebbe indagando sull’acquisto di alcuni immobili effettuato da Antonio Degortes (presidente di Montepaschi Leasing) a Castiglione della Pescaia, Massa marittima e Grosseto che sarebbero stati ceduti da Valorizzazioni Immobiliari, società gestita dal Monte. Le accuse sarebbero di turbativa d’asta e infedeltà immobiliare”. La notizia in oggetto è infondata e si inserisce, con intento evidentemente malizioso ed insinuante, nella campagna di discredito nei confronti del predetto (fondata esclusivamente sulle chiacchiere, sulle maldicenze e sui “si dice”), già portata avanti da alcune agenzie di stampa e svariate testate giornalistiche.
L’indagine della procura della Repubblica di Siena riguarda infatti una vicenda che nulla ha a che vedere con la nota inchiesta sulla complessa e variegata questione “MPS-Antonveneta-Derivati, etc.” e che, diversamente, riguarda un rapporto contrattuale tra una società facente riferimento al Sig. Degortes (e della quale non è più né socio ne amministratore dal gennaio 2011) e l’Enoteca Italiana, avente addirittura ad oggetto la gestione del ristorante interno ai locali della predetta Enoteca Italiana.
Non esiste pertanto alcun collegamento tra le perquisizioni effettuate ieri mattina e l’indagine condotta dalla procura della Repubblica di Siena in merito alla nota questione Banca MPS.
Il mio cliente, pertanto, come già effettuato nei confronti del settimanale “L’Espresso” (che per primo ha raccontato di presunti “favori” ricevuti dal Degortes e riferiti a presunte “filiali (MPS, n.d.r.) vendute al figlio del re del Palio”) si riserva di tutelare i suoi diritti e di sporgere querela per il reato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti di tutti coloro che, a vario titolo, hanno redatto e pubblicato (e redigeranno in futuro) articoli dal contenuto falso, insinuante e diffamatorio che lo riguardano. Tanto dovevo, mentre porgo distinti saluti”.
“Scrivo in nome e per conto del Sig. Degortes Antonio, con riferimento alla notizia giornalistica da voi pubblicata in data 11 febbraio 2013 alle ore 22:54 con il titolo “MPS: INDAGINE PROCURA SU ACQUISTO IMMOBILI DI ANTONIO DEGORTES”.
Nell’articolo in oggetto si legge testualmente: “L’inchiesta, nella quale sarebbero cinque gli indagati, potrebbe essere collegata con quella su Banca MPS. La procura della Repubblica di Siena starebbe indagando sull’acquisto di alcuni immobili effettuato da Antonio Degortes (presidente di Montepaschi Leasing) a Castiglione della Pescaia, Massa marittima e Grosseto che sarebbero stati ceduti da Valorizzazioni Immobiliari, società gestita dal Monte. Le accuse sarebbero di turbativa d’asta e infedeltà immobiliare”. La notizia in oggetto è infondata e si inserisce, con intento evidentemente malizioso ed insinuante, nella campagna di discredito nei confronti del predetto (fondata esclusivamente sulle chiacchiere, sulle maldicenze e sui “si dice”), già portata avanti da alcune agenzie di stampa e svariate testate giornalistiche.
L’indagine della procura della Repubblica di Siena riguarda infatti una vicenda che nulla ha a che vedere con la nota inchiesta sulla complessa e variegata questione “MPS-Antonveneta-Derivati, etc.” e che, diversamente, riguarda un rapporto contrattuale tra una società facente riferimento al Sig. Degortes (e della quale non è più né socio ne amministratore dal gennaio 2011) e l’Enoteca Italiana, avente addirittura ad oggetto la gestione del ristorante interno ai locali della predetta Enoteca Italiana.
Non esiste pertanto alcun collegamento tra le perquisizioni effettuate ieri mattina e l’indagine condotta dalla procura della Repubblica di Siena in merito alla nota questione Banca MPS.
Il mio cliente, pertanto, come già effettuato nei confronti del settimanale “L’Espresso” (che per primo ha raccontato di presunti “favori” ricevuti dal Degortes e riferiti a presunte “filiali (MPS, n.d.r.) vendute al figlio del re del Palio”) si riserva di tutelare i suoi diritti e di sporgere querela per il reato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti di tutti coloro che, a vario titolo, hanno redatto e pubblicato (e redigeranno in futuro) articoli dal contenuto falso, insinuante e diffamatorio che lo riguardano. Tanto dovevo, mentre porgo distinti saluti”.
Per completezza d’informazione, ricordiamo all’avvocato Martini che il nostro quotidiano ha pubblicato un articolo di tutt’altro tenore, con altro titolo e con altro orario: https://www.ilcittadinoonline.it/news/157066/Altre_perquisizioni_e_sequestri_a_Siena.html
Inoltre, non è nostra abitudine pubblicare notizie “con intento evidentemente malizioso ed insinuante”. Le notizie o sono vere o non lo sono. Punto.