Titolo in rialzo grazie alla merkel, Cdp in campo per salvare le Fondazioni bancarie italiane
di Red
SIENA. La crisi è talmente generale e ha così bisogno di buone notizie che è bastato un discorso mattutino della Merkel al Bundestag, criptico ma che tutto il mondo ha letto come capitolazione dell’egemonismo tedesco e la realizzazione del piano di salvezza dell’euro, per far rialzare la testa a tutti. L’immaginata unione fiscale europea precederà il rafforzamento della Banca Centrale Europea e l’istituzione degli eurobond. Questo servirà a salvare la finanza europea dalla deregulation attualmente vigente e aiuterà le banche che stanno resistendo nell’oceano in tempesta.
Un articoli de Il Sole 24 Ore di stamattina ha ipotizzato la realizzazione di una previsione dei giorni scorsi: “la Cassa Depositi e Prestiti potrebbe agire come garante di ultima istanza del sistema bancario italiano a supporto delle Fondazioni”. Più che le necessità della Fondazione MPS, poté il rischio che l’aumento di capitale di Unicredit, per la consistenza di 7,5 miliardi di euro e improcrastinabile, togliesse definitivamente dal risiko bancario le Fondazioni colà allocate. Andando tuttavia a prevedere l’intervento della CDP, va sottolineato che il suo presidente Franco Bassanini ha un passato politico che ha visto proprio Siena come suo bacino elettorale. Oltretutto è legato a Giuseppe Mussari, presidente MPS e Abi: cioè il partner ideale per mantenere il controllo e in qualche modo la “senesità” dell’istituto. Bassanini articolerebbe un intervento diretto sulla banca, oltre che sulla Fondazione. La CDP ha infatti una liquidità di 200 miliardi di euro e l’Eba ha chiesto una ricapitalizzazione totale per gli istituti di credito italiani di “appena” 14,5. Lo scenario è possibile e si attendono le decisioni della prossima settimana politica europea per scegliere la strada da percorrere. Nessuno vuole gettare al vento della speculazione altri miliardi senza ottenere risultati: come sempre il primato della politica si vede sul campo, se la politica abdica al suo ruolo tutto si disperde. Tra l’altro, viste le difficoltà dei soci privati di Rocca Salimbeni a proporsi come guide autorevoli, CDP potrebbe essere una soluzione.
Come Sarkozy e Merkel si sono arresi ai problemi delle banche dei loro paesi, così Monti si è dovuto arrendere al downgrading delle fondazioni nazionali. D’altra parte, l’accanimento della speculazione sui titoli degli istituti di credito nazionali deriva dall’eccessiva presenza di titoli di Stato, che l’Eba vorrebbe contabilizzati a valori di mercato attuali e che obbligano le banche a una ricapitalizzazione complessiva di oltre 14 miliardi di euro.
Piazza Affari ha concluso la settimana borsistica con un nuovo rialzo +1,52%. Il titolo MPS ha fatto la parte del leone, come mai successo in tutto il 2011, con +8,72% a euro 0,2754: buono, ma ancora lontano dallo 0,30 che salva la pelle del covenant. Nel dopo borsa è arrivata la notizia di definizione del contenzioso con l’Agenzia delle Entrate. Pagando, si è disinnescata una mina vagante miliardaria, ed è una buona notizia. L’affrancamento descritto salverà l’utile del quarto trimestre, ed è la seconda buona notizia, in attesa che la banca ricominci a guadagnare con il lavoro e non con le partite contabili.
Lo spread tra bund e BTp, che era sceso fino a 423 punti, è risalito a fine seduta a 455 punti sulle voci di un possibile downgrade della Spagna e le preoccupazioni del presidente del Fmi, Christine Lagarde, per possibili “tentazioni di protezionismo economico” di alcuni stati. Goldman Sachs continua a paventare “il crollo dell’euro”: forse non ha ancora realizzato qualche posizione ribassista? Che i grandi istituti finanziari paghino analisti per disegnare scenari economici di tutti i tipi, compreso il dissolvimento dell’area euro, ci sembra normale. Che si perseveri nell’allarmismo quando le misure necessarie sembrano essere sulla linea del traguardo, appare come un alzare l’asticella per favorire gli abusi della speculazione. E si rilancia l’idea che l’Europa sia in recessione. Non sappiamo la Germania, ma se l’Italia non risolve il rebus Marchionne e Fiat non ricomincia a produrre nel paese, è logico che, compreso l’indotto dell’auto, il Pil italiano vada a picco. Mister Marchionne, a ogni step delle trattative col sindacato, aumenta le pretese. Più che un industriale assomiglia a uno speculatore.
Per finire, il Governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, a un convegno ha dichiarato: “uscire dalla crisi? Serve istruzione. Troppi analfabeti funzionali”. In Consiglio Comunale sembra più importante il clamoroso risultato di far ammettere al sindaco che c’è qualcosa che non va. Sembrano secoli da quando il funzionario di partito di Abbadia di Montepulciano affermava: “Banca Antonveneta è sempre stata l’anima gemella di Banca Monte dei Paschi. Con queste parole Franco Ceccuzzi, deputato de L’Ulivo e membro della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, esprime la propria soddisfazione a seguito della notizia sull’accordo raggiunto da Banca Mps con la Banca di Santander con il quale l’istituto senese ha acquistato la Banca Antonveneta”. Si legge ancora nel sito internet www.francoceccuzzi.it a proposito dell’origine di tutti i mali recenti. Speriamo che qualcuno, preso da rimorsi, vada finalmente a indagare nel contratto che nessuno ha mai potuto leggere e capire perché non c’erano clausole di salvaguardia nel caso l’affare fosse stato pieno di magagne. Per poi passare all’elenco delle banche che hanno finanziato la Fondazione nell’aumento di capitale di inizio estate: se lo avessero pubblicato al momento di fare i debiti, a tutti sarebbe parso poco intelligente andarsi ad indebitare con chi poteva trarre un vantaggio enorme più dal mancato pagamento che da una rateazione con interessi positiva.
C’è una costante nel difetto di informazione che va estirpata, perché molti cittadini senesi cadono oggi dalle nuvole: le notizie propalate dalle stanze di Rocca Salimbeni lasciavano intendere il contrario di quella realtà che oggi accompagna la banca della città verso nuovi azionariati e nuovi proprietari.