SIENA. Altri citeranno, oltre al grande amore per tutta l’adorata famiglia, il prezioso contributo dato da Carla a mille attività, compresa la “sua” Civetta. Io mi limito a ricordare quanta energia, affetto e creatività Carla abbia riservato a “La Diana”. Non rammento come si sia avvicinata all’associazione, so soltanto che fin dal primo momento fu un ciclone che si abbatté su tutti noi, senza possibilità di essere arginato.
Mille idee, suggerite con il sorriso, facendoti abilmente credere che l’iniziativa fosse tua e che soltanto tu avresti potuto realizzarla. Continui stimoli, sollecitazioni, bonari rimbrotti. Felice di godere per i successi altrui, esaltandoli, come da suo carattere. Tutto purché” La Diana” raggiungesse i suoi scopi, quelli in cui aveva creduto fin da subito.
Fra noi si instaurò fin dall’inizio un clima di goliardica amicizia, di piacevoli prese in giro, di finti scontri, che non solo portarono benefici effetti all’associazione, ma crearono un ambiente familiare difficile da dimenticare.
Attiva fino alla fine, con mille idee da coltivare per il futuro, uno dei suoi crucci, anche quando purtroppo avrebbe dovuto avere ben altri pensieri, era quando fra qualcuno dei soci nasceva qualche incomprensione, qualche screzio. E allora si adoperava perché tutto tornasse nella normalità, sollecitando magari interventi conciliatori. Non riusciva proprio a capire come persone intelligenti, che ragionavano allo stesso modo e perseguivano gli stessi intenti, potessero discutere per autentiche sciocchezze.
Un giorno mi raccontò che uno dei giovani le aveva chiesto: “Ma voi come fate? Non vi offendete quando vi dite tutte quelle battute e vi prendete pesantemente in giro?”. La risposta fu lapidaria, come sapeva esserlo lei. “Io allora gli ho detto: perché ci si vole bene, perché stiamo bene insieme, perché ci piace scherzare”.
Quest’anno, tardivamente, era stato deciso di darle la targa de “Il socio dell’anno”, che in altre circostanze non avrebbe mai permesso le fosse assegnata. Eravamo già a caccia delle foto dell’infanzia per poterci scherzare su. Non avevo ancora pensato a cosa le avrei detto, ma mi era venuto in mente il finale per guadagnarmi un sicuro “Sei sempre il solito strullo!” detto con tono deciso, ma affettuoso. “Ad una delle ultime cene della Civetta dei turisti hanno chiesto ad alcuni contradaioli: quello a destra del fantino è il capitano, e quello a sinistra chi è? E la risposta è stata quasi scandalizzata. Come chi è? E’ il nipote della Bonacci!”
Ora Carla, dopo averci salutato tutti con la scusa dei festeggiamenti dell’imminente compleanno, ha già imboccato un’altra strada, ma sicuramente anche lassù sta riorganizzando le cose e preparando, quando sarà il momento, l’arrivo dei suoi cari. Di certo allora, all’ingresso, non ci sarà bisogno di presentare le credenziali, basterà dire che siamo attesi da lei.
Con l’unica raccomandazione di non commettere una gaffe clamorosa domandando ingenuamente a San Pietro: “Scusa, ma chi è quel signore bellissimo, circondato da luce splendente, accanto alla Bonacci?”.
Ecco Carlina, mi sono guadagnato l’ultimo affettuoso “Sei sempre il solito scemo!”. Goditi l’ambiente e proteggi tutti noi come hai sempre fatto.
Con enorme affetto
Luca Luchini, socio fondatore de “La Diana”, la presidenza ed il consiglio