Convegno nella Tenuta Agricola di Suvignano. Grilli e Batini: “Snellire la burocrazia”. Pascucci (Fondazione Caponnetto): “E’ necessario evitare che i beni confiscati siano messi all'Asta"
SUVIGNANO. Un punto sui beni confiscati alla criminalità organizzata in Toscana è stato fatto oggi alla Tenuta di Suvignano durante il convegno “Per il bene di tutti. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia in Toscana”, organizzato da Confcooperative-
“Vogliamo impostare un percorso che faccia emergere e potenziare il contributo delle cooperative al riscatto dei beni sottratti alla criminalità organizzata restituendoli alla legalità e alle comunità – sottolineano Alberto Grilli, presidente di Confcooperative-
Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, Stefano Granata, presidente di Confcooperative-
“In Toscana abbiamo 346 immobili confiscati alla mafia, molti altri sono in fase di sequestro e vicini alla confisca, senza considerare i beni mobili come auto, furgoni, trattori – spiega Maurizio Pascucci, responsabile nazionale dei Beni Confiscati Fondazione Antonino Caponnetto -. Tutti questi patrimoni sono gestiti dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati che li può assegnare in comodato gratuito per 30 anni con bando o forma diretta ad associazioni e cooperative a fronte di un progetto di riutilizzo sociale. E’ necessario evitare che i beni confiscati finiscano all’asta, perché si rischierebbe di perdere il vero obiettivo per cui sono stati confiscati: il loro riutilizzo sociale”.
“Il mondo cooperativo ha un dovere etico di esserci – dichiarano Grilli e Batini -. Non si tratta solo della restituzione di beni alla collettività che sono stati illecitamente accumulati, ma rappresenta un contributo concreto alla realizzazione di un’economia trasparente. L’opacità del mercato, alimentata e fortemente perseguita dal malaffare, tarpa le ali alle imprese sane e ancora di più alle cooperative che condividono principi etici”.