Vino, carne e salumi certificati valgono da soli 1,3 miliardi di euro
TOSCANA. Salvi (almeno per ora) carne, vino, salumi e birra e con loro la dieta mediterranea. Esultano Coldiretti Toscana e le imprese agricole che in più occasioni, anche nel recente passato, avevano denunciato il rischio per alcuni dei prodotti più importanti e strategici del paniere del Made in Tuscany e per la biodiversità regionale di essere esclusi dai finanziamenti europei della promozione per incoraggiare diete vegetali penalizzando, conseguentemente, la dieta mediterranea. “E’ stato fermato il tentativo di escludere dai finanziamenti europei della promozione carne, salumi, vino e birra sotto attacco di un approccio ideologico che discrimina alimenti che fanno parte a pieno titolo della dieta mediterranea. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Abbiamo vinto una battaglia ma non la guerra. E’ necessario mantenere alta la guardia perché nel prossimo regolamento non si torni a demonizzare alcuni prodotti invece che lavorare a una corretta informazione sulla quantità di alimenti che devono essere consumati nell’arco della giornata”.
Un risultato non certo facile che arriva dopo un serrato confronto da parte di Coldiretti con i commissari Ue Timmermans, Wojciechowski e Gentiloni e con il Governo. Per Coldiretti Toscana il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale – precisa Coldiretti Toscana – va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto.
I limiti posti all’attività di promozione rischiavano di colpire prodotti dalla tradizioni secolari con un impatto devastante sulla biodiversità dei territorio colpendo i prodotti tipici e soprattutto famiglie impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. La Toscana contribuisce alla ricchezza da primato del Paese dove tante piccole tipicità tradizionali hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato o sarebbero, altrimenti, condannate all’estinzione. Vino, carni fresche e salumi certificati sono settori di punta dell’agroalimentare Made in Tuscany che valgono da soli quasi 1,3 miliardi di euro complessivi: 1,183 milioni il vino, 52 milioni i salumi e 20 milioni le carni fresche secondo l’ultimo rapporto Qualivita.
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