Seminario il 25 maggio dalle ore 15 alle 19
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SIENA. Le nuove tecnologie e le scoperte scientifiche più recenti qualche volta riescono a rivoluzionare conoscenze storiche consolidate, aprendo a nuovi punti di vista e rendendo necessario riprendere gli studi da diverse basi di partenza. Le origini del popolo etrusco, mai veramente del tutto chiarite in passato dagli storici, sono uno di questi casi nei quali la ricerca scientifica sta rivelando nuovi dati. Ne parleranno domani, mercoledì 25 maggio, nel corso del seminario organizzato nell’ambito del dottorato Logos e Rappresentazione, e degli Studi interdisciplinari di letteratura, arti e spettacolo, promosso dal dipartimento di Studi classici dell’Università di Siena, i genetisti Alessandro Achilli e Marco Pellecchia, l’antropologo Paolo Galloni, il linguista Francesco Aspesi, l’antichista Leonardo Magini e il glottologo Mario Negri.
Durante l’incontro, che si terrà in via del Refugio 4, dalle 15 alle 19, e che sarà presieduto dal professor Gioachino Chiarini dell’Università di Siena, verrà illustrata una nuova prospettiva storica, che integra antiche e nuove conoscenze, con metodo multidisciplinare.
Infatti, a partire dagli studi di Massimo Pallottino, che ha sostenuto l’origine autoctona degli Etruschi, i risultati di ricerche genetiche condotte negli ultimi anni sulla popolazione di alcune aree della Toscana e sulle specie domestiche di bovini, hanno individuato invece una probabile origine anatolica dell’antico popolo, o almeno di una sua componente.
Senza tralasciare il ricordo degli etruschi negli scrittori classici e i flussi culturali nel Mediterraneo dell’VIII secolo a.C., seguendo le indicazioni dell’antico storico Erodoto, le nuove conoscenze indicano qualcosa di diverso: l’arrivo dall’Anatolia della componente culturalmente più avanzata di quella che diventerà la “civiltà degli etruschi”.
Durante l’incontro, che si terrà in via del Refugio 4, dalle 15 alle 19, e che sarà presieduto dal professor Gioachino Chiarini dell’Università di Siena, verrà illustrata una nuova prospettiva storica, che integra antiche e nuove conoscenze, con metodo multidisciplinare.
Infatti, a partire dagli studi di Massimo Pallottino, che ha sostenuto l’origine autoctona degli Etruschi, i risultati di ricerche genetiche condotte negli ultimi anni sulla popolazione di alcune aree della Toscana e sulle specie domestiche di bovini, hanno individuato invece una probabile origine anatolica dell’antico popolo, o almeno di una sua componente.
Senza tralasciare il ricordo degli etruschi negli scrittori classici e i flussi culturali nel Mediterraneo dell’VIII secolo a.C., seguendo le indicazioni dell’antico storico Erodoto, le nuove conoscenze indicano qualcosa di diverso: l’arrivo dall’Anatolia della componente culturalmente più avanzata di quella che diventerà la “civiltà degli etruschi”.