I consiglieri di Per Monteriggioni in merito alla questione dell’antenna installata a San Martino
MONTERIGGIONI. “Il regolamento per l’installazione impianti di telecomunicazione, recentemente redatto dall’inutile commissione del Comune di Monteriggioni e orgogliosamente sbandierato dall’abituale consociativismo centrosinistra-centrodestra per tacitare l’opinione pubblica a seguito dell’installazione di un’antenna a San Martino, si rivela un superfluo doppione di ciò che è già regolamentato da tempo a livello regionale”. Con queste parole i consiglieri del gruppo Per Monteriggioni, Raffaella Senesi e Fabio Lattanzio, tornano a parlare del caso dell’antenna di San Martino e del regolamento redatto dall’amministrazione comunale poche settimane dopo l’emergere delle polemiche da parte dei residenti della zona.
“La legge regionale n.49/2011 – spiegano i consiglieri – definisce i criteri in materia di localizzazione degli impianti di telecomunicazione. La Regione prescrive che i Comuni si dotino di un piano triennale, ben diverso dal regolamento redatto dall’amministrazione di Monteriggioni, a seconda delle richieste avanzate dai gestori, previa revisione del patrimonio comunale e delle aree sensibili. Il tutto è finalizzato all’individuazione delle aree preferenziali da inserire nella proposta di Piano. E’ stato anche istituito un Comitato Tecnico per gli impianti presso l’amministrazione regionale, che ha l’obiettivo di monitorare la situazione dei siti dove collocare le antenne e ogni eventuale problematica di tipo ambientale ad essi connessa. Il comitato ha funzioni di consulenza tecnica e giuridica nell’ambito delle procedure di localizzazione degli impianti di radiocomunicazione, anche al fino di limitare l’inquinamento elettromagnetico ed ha anche il compito di formulare pareri tecnici su questioni attinenti l’approvazione del programma comunale degli impianti”.
“Invece di incaricare una società esterna di consulenza e spendere ingenti risorse dei contribuenti (circa 40 mila euro in due anni) – aggiungono Senesi e Lattanzio – il Comune di Monteriggioni avrebbe potuto rivolgersi in modo gratuito alla Regione chiedendo un supporto al Comitato Tecnico regionale per gli impianti. Inoltre, dalla normativa vigente (L.R.T. n.46/2013) è richiesto di attuare un processo partecipativo per cui i portatori di interesse (cittadini, associazioni e comitati, rappresentanti politici e Comuni confinanti) prendono parte all’analisi delle proposte presentate da parte dei gestori. A Monteriggioni tutto questo non è avvenuto e non è dato sapere quali sono le aree richieste da inserire nel piano triennale. Un’assoluta mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale”.
“Non sappiamo neppure – concludono Senesi e Lattanzio – se la mappa delle localizzazioni è stata concordata tenendo conto delle richieste dei gestori, che comunque, trattandosi di impianti di interesse strategico, possono far valere le necessità tecniche rispetto alle indicazioni di parte politica”.