SIENA. Da Tertium datur Siena riceviamo e pubblichiamo.
“I dati fanno tremare i polsi. Dovrebbero anche far riflettere, perché riguardano gli episodi emersi.
Pensiamo a quanto sommerso ci possa essere ancora.
Nella “civile” Toscana, nella “inossidabile” provincia di Siena, nella “solidale” città senese, in 6 mesi, 180 giorni, 183 le donne picchiate e 51 i minori maltrattati.
Con altissima probabilità in gran parte dentro le mura domestiche, dove ancora regnano sessismo, violenza verbale e fisica, abuso patriarcale, paura e rapporti affettivi tossici.
C’è una questione morale e culturale che spesso rimanda a un livello di condizioni materiali di esistenza.
Crediamo che laddove siano maggiori la precarietà economica e le criticità sociali maggiori siano probabili le dinamiche di sopraffazione e potere.
La violenza psicologica economica è in aumento per mancanza di risorse per le donne (soprattutto con figli) che non possono permettersi affitto, asili o contare su altri aiuti.
Ma non escludiamo che la pochezza amorale alla base delle violenze sia presente anche laddove lo status sociale sia medio o elevato.
Dai dati forniti dai centri antiviolenza della Toscana, riguardanti gli ultimi due anni (escluso l’ultimo trimestre del 2022), i colpevoli di violenza domestica sono il 74% italiani e 26% stranieri.
Quindi il lavoro da fare è multiplo. Culturale, educativo, sociale.
Le nuove generazioni ci pongono spesso domande e bisogni a cui la società degli adulti deve saper rispondere in maniera nuova, e anche in tema di violenze e maltrattamenti una società adulta machista e arrogante non può rispondere in maniera adeguata.
Deve essere spazzata via”.