Presa di posizione contro la cancellazione del corso al Sarrocchi
SIENA. La regione Toscana, su indicazione della Provincia di Siena, ha deciso di chiudere la specializzazione CAT (Costruzioni Ambiente e Territorio) presso l’I.T.I. Sarrocchi . L’Amministrazione provinciale sostiene che” la decisione risponde alle linee guida regionali, analizzata la situazione dell’offerta formativa venutasi a creare con la riforma della scuola secondaria di secondo grado e valutato il patrimonio edilizio” ma sembra che nella scelta abbia influito il fatto che l’I.T.C. Bandini ha molte aule vuote ed un numero inferiore di studenti rispetto all’I.T.I. Sarrocchi e “non ha senso tenere aperti due indirizzi identici a pochi metri di distanza”.
Mentre prima della riforma, gli studenti che uscivano dai due istituti conseguivano diplomi diversi, Geometra al Bandini e Perito edile al Sarrocchi, e si iscrivevano a ordini professionali diversi, adesso questa differenza non dovrebbe esserci, i due ordini professionali hanno deciso di mantenere separati i due profili, per cui è evidente che le due figure non sono identiche perché le competenze che acquisiscono gli studenti del Sarrocchi sono diverse da quelle che acquisiscono quelli del Bandini.
L’impianto su cui è stato costruito l’indirizzo CAT è una naturale prosecuzione del percorso dei Periti edili, per cui appare abbastanza incongruo che l’unico percorso tecnologico di ‘Costruzioni, ambiente e territorio’ di Siena sia inserito all’interno di un istituto a prevalente indirizzo economico.
L’indirizzo di Edilizia esiste al Sarrocchi da oltre 50 anni perché ha saputo stare al passo coi tempi, acquisendo un ruolo di rilievo nell’offerta formativa di Siena e provincia grazie alla serietà e competenza dei docenti, alla ricchezza delle dotazioni di strumentazioni di laboratorio d’avanguardia (che oltretutto non sarebbero utilizzabili per altre specializzazioni), all’adeguatezza degli spazi. L’eventuale chiusura dell’indirizzo provocherebbe la fine di un’esperienza significativa, disperdendo un patrimonio di conoscenze di prim’ordine.
Il Sarrocchi è scuola capo fila dell’ITS Energia e Ambiente e Efficienza Energetica di Colle val d’Elsa, che sta sviluppando un corso post diploma incentrato sull’efficienza energetica degli edifici. E’ evidente che un’eventuale soppressione dell’indirizzo di Costruzioni, ambiente e territorio nella scuola sarebbe incomprensibile, tenuto conto dell’apporto scientifico e progettuale del Sarrocchi all’elaborazione gestionale dei percorsi formativi e delle altre richieste di sviluppo dell’Istruzione tecnica superiore.
Non è da escludere che la vicenda termini di fronte al TAR, ma, al di là delle polemiche (in cui talvolta sono prevalsi calcoli opportunistici) e degli scontri verbali che in questi ultimi giorni hanno visto protagonisti i dirigenti scolastici e i docenti dei due istituti, ci sembra giusto evidenziare che quando si chiude una scuola, o anche solo una specializzazione, è una sconfitta per tutti, perché in qualche modo si negano ai ragazzi le opportunità di crescere, imparare e confrontarsi e così facendo non si risolvono certamente i problemi dell’istruzione pubblica.
Il piano di studi, le materie, il quadro orario ecc. sono solo aspetti di un corso o di un indirizzo. Quello che fa la differenza, nella scuola dell’autonomia, è il modo in cui tutto questo si trasforma in attività educativa, le strategie didattiche e gli strumenti che vengono utilizzati per realizzarli. Togliere il CAT al Sarrocchi per affidarlo in esclusiva al Bandini, dove l’indirizzo si sceglie sin dal primo anno, comporta il rischio concreto di non aprirlo nemmeno, in quanto sono pochi gli studenti che escono dalla 3° media avendo le idee chiare circa il percorso che intendono fare ed è determinante che al Sarrocchi possano rinviare la decisione al termine di un biennio comune ad altri indirizzi.
Un altro aspetto che vale la pena di sottolineare in un momento in cui le preoccupazioni per il lavoro sono all’ordine del giorno è che le due scuole hanno, nell’indirizzo, un organico composto da docenti di ruolo e da precari. Non è difficile intuire cosa succederà il giorno in cui al Sarrocchi finirà il corso di Costruzioni, così come è facile comprendere che ci saranno ripercussioni anche per il personale ATA già abbondantemente sottodimensionato rispetto alle necessità.
In conclusione, l’ipotesi che si prospetta impoverirebbe l’offerta formativa territoriale, condizionerebbe in modo pesante la libertà di scelta delle famiglie, non comporterebbe alcun risparmio, ma anzi uno spreco di risorse e di professionalità e avrebbe conseguenze negative sui livelli occupazionali.
Commissione Istruzione Psi Riformisti Siena
L’impianto su cui è stato costruito l’indirizzo CAT è una naturale prosecuzione del percorso dei Periti edili, per cui appare abbastanza incongruo che l’unico percorso tecnologico di ‘Costruzioni, ambiente e territorio’ di Siena sia inserito all’interno di un istituto a prevalente indirizzo economico.
L’indirizzo di Edilizia esiste al Sarrocchi da oltre 50 anni perché ha saputo stare al passo coi tempi, acquisendo un ruolo di rilievo nell’offerta formativa di Siena e provincia grazie alla serietà e competenza dei docenti, alla ricchezza delle dotazioni di strumentazioni di laboratorio d’avanguardia (che oltretutto non sarebbero utilizzabili per altre specializzazioni), all’adeguatezza degli spazi. L’eventuale chiusura dell’indirizzo provocherebbe la fine di un’esperienza significativa, disperdendo un patrimonio di conoscenze di prim’ordine.
Il Sarrocchi è scuola capo fila dell’ITS Energia e Ambiente e Efficienza Energetica di Colle val d’Elsa, che sta sviluppando un corso post diploma incentrato sull’efficienza energetica degli edifici. E’ evidente che un’eventuale soppressione dell’indirizzo di Costruzioni, ambiente e territorio nella scuola sarebbe incomprensibile, tenuto conto dell’apporto scientifico e progettuale del Sarrocchi all’elaborazione gestionale dei percorsi formativi e delle altre richieste di sviluppo dell’Istruzione tecnica superiore.
Non è da escludere che la vicenda termini di fronte al TAR, ma, al di là delle polemiche (in cui talvolta sono prevalsi calcoli opportunistici) e degli scontri verbali che in questi ultimi giorni hanno visto protagonisti i dirigenti scolastici e i docenti dei due istituti, ci sembra giusto evidenziare che quando si chiude una scuola, o anche solo una specializzazione, è una sconfitta per tutti, perché in qualche modo si negano ai ragazzi le opportunità di crescere, imparare e confrontarsi e così facendo non si risolvono certamente i problemi dell’istruzione pubblica.
Il piano di studi, le materie, il quadro orario ecc. sono solo aspetti di un corso o di un indirizzo. Quello che fa la differenza, nella scuola dell’autonomia, è il modo in cui tutto questo si trasforma in attività educativa, le strategie didattiche e gli strumenti che vengono utilizzati per realizzarli. Togliere il CAT al Sarrocchi per affidarlo in esclusiva al Bandini, dove l’indirizzo si sceglie sin dal primo anno, comporta il rischio concreto di non aprirlo nemmeno, in quanto sono pochi gli studenti che escono dalla 3° media avendo le idee chiare circa il percorso che intendono fare ed è determinante che al Sarrocchi possano rinviare la decisione al termine di un biennio comune ad altri indirizzi.
Un altro aspetto che vale la pena di sottolineare in un momento in cui le preoccupazioni per il lavoro sono all’ordine del giorno è che le due scuole hanno, nell’indirizzo, un organico composto da docenti di ruolo e da precari. Non è difficile intuire cosa succederà il giorno in cui al Sarrocchi finirà il corso di Costruzioni, così come è facile comprendere che ci saranno ripercussioni anche per il personale ATA già abbondantemente sottodimensionato rispetto alle necessità.
In conclusione, l’ipotesi che si prospetta impoverirebbe l’offerta formativa territoriale, condizionerebbe in modo pesante la libertà di scelta delle famiglie, non comporterebbe alcun risparmio, ma anzi uno spreco di risorse e di professionalità e avrebbe conseguenze negative sui livelli occupazionali.
Commissione Istruzione Psi Riformisti Siena