Neri e Cavicchioli: "Abbiamo iniziato una mobilitazione e non ci fermeremo. Tuteliamo salute, ambiente e lavoratori"
SIENA. “Siamo vicini alle filiere agro-zootecniche toscane e ribadiamo la nostra contrarietà all’introduzione nel nostro mercato e sulle nostre tavole del cibo sintetico. Siamo davanti a un rischio di cambiamento molto pericoloso, in cui si crede che gli alimenti prodotti in laboratorio possano essere equiparati a quelli naturali. La nostra associazione, che per prima in Toscana ha avviato una mobilitazione contro questa prospettiva, ribadisce la sua piena contrarietà ed è pronta a dare battaglia a difesa delle tradizioni locali”. Lo afferma Gianluca Cavicchioli, direttore dell’unione agricoltori della provincia di Siena di Confagricoltura Toscana.
“Il cibo sintetico è una minaccia che dobbiamo assolutamente evitare e scongiurare sul nascere. Serve tutelare la salute dei cittadini e al tempo stesso dell’ambiente. C’è poi una questione economica: non possiamo ignorare l’enorme danno che il comparto industriale porterebbe a migliaia di agricoltori e allevatori, oltre che a tutte le filiere connesse e alle rispettive famiglie. Lo abbiamo detto con forza già da mesi e siamo felici che sia stata predisposta anche una mozione in Consiglio Regionale contro i rischi della diffusione del cibo sintetico e che i vertici della nostra amministrazione regionale si siano esposti a favore di questa battaglia. Adesso però – conclude – non dobbiamo fermarci, ma lavorare con il massimo impegno nella salvaguardia del nostro sistema agroalimentare, delle eccellenze, della qualità gastronomica.
“La scienza, la ricerca e la tecnologia sono fondamentali per innovare i processi produttivi agricoli, ma devono avere come obiettivo la sostenibilità del sistema ambientale economico e sociale per creare prodotti che sappiano valorizzare la qualità del nostro cibo”, dice Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana.