“Disprezzo della donna. Il futurismo della specie” è in scena sabato 19 novembre, alle 21.15 sul palco del teatro di Chianciano Terme
CHIANCIANO TERME. Una cantata a due voci sui principi del futurismo, in particolare su quel “disprezzo della donna” citato nel manifesto del movimento letterario, artistico e politico che si diffuse agli inizi del secolo scorso. Questo è “Disprezzo della donna. Il futurismo della specie”, lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Elvira Frosini e Daniele Timpano che arriva al Teatro Caos di Chianciano Terme sabato 19 novembre alle ore 21.15.
Lo spettacolo affronta le istanze del Futurismo, il movimento che voleva rompere tutti i ponti con il passato e ha rivoluzionato i codici artistici, ma che rispetto alla donna è stato profondamente, anche se in modo contraddittorio, tradizionale, costantemente in bilico tra il rifiuto degli schemi romantici e tradizionali e il continuare a condividere una visione del mondo patriarcale e maschile. Disprezzo della donna” è una cantata dove non si canta perché non c’è più niente da cantare, tutt’al più si può stonare, nel tentativo di capire perché il Futurismo non aveva futuro.
Si tratta di uno spettacolo femminista, ma composto da materiali che non lo sono affatto, come diversi testi e manifesti di Filippo Tommaso Marinetti, Maria D’Arezzo, Enrica Piubellini, Volt, Depero, Emilio Settimelli, Giovanni Papini, Valentine De Saint-Point, Rosa Rosà, Adele Clelia Gloria, Irma Valeria, Libero Altomare, Benedetta Cappa Marinetti e altri autori ed autrici del Futurismo italiano.
Elvira Frosini e Daniele Timpano sono tra i più apprezzati drammaturghi, attori e registi italiani contemporanei. Il loro lavoro è caratterizzato da un’attenzione sul presente e sul rapporto con il passato, attraverso una ricerca che restituisce sul palcoscenico narrazioni storiche decostruite e derive antropologiche della società. In “Disprezzo della donna” ritraggono un immaginario femminile che sembra lontano e invece è piuttosto attuale e diffuso, riconoscibile nella quotidianità contemporanea, e che oggi come allora si intreccia con altre tematiche quali il pacifismo, l’interventismo, la politica e la guerra, la marginalità dell’arte e degli artisti, i nazionalismi, il populismo, persino l’omofobia, l’industria del turismo e l’individualismo esasperato.
Per informazioni e prenotazioni contattare il numero 0578 321101 o consultare il sito www.lst-teatro.it.