Il candidato sindaco del Polo Civico Siena interviene sull’area vasta e il servizio di mensa scolastica
SIENA. Siena ha bisogno di ritrovare fiducia ed entusiasmo attorno a un progetto nuovo di governo che le permetta di uscire da questa crisi più forte di prima, senza lasciare indietro nessuno. Per farlo è fondamentale che Siena ricostruisca quel rapporto di collaborazione e programmazione strategica con i Comuni della cintura senese sulle grandi questioni: dalla mobilità allo sviluppo economico fino alle politiche sociali, energetiche, culturali e turistiche.
Siena ritrovi una dimensione più metropolitana con gli altri Comuni, uscendo dall’isolamento. Se vogliamo incidere davvero sulle questioni economiche e infrastrutturali, se vogliamo vincere le sfide della transizione ecologica, se vogliamo rilanciare Siena come polo attrattivo culturale e turistico europeo, se vogliamo creare opportunità di lavoro e percorsi di formazione qualificati per tutte le fasce d’età abbiamo bisogno di ritrovare una dimensione più metropolitana e meno localistica. Una dimensione di territorio più vasto che permetterebbe di attrarre risorse nazionali e internazionali, di affrontare i problemi in maniera sinergica e strategica, pianificando interventi di area vasta nel breve e nel lungo periodo.
Siena, una comunità che sta invecchiando. Il nostro Comune sta inesorabilmente invecchiando come dimostrano i dati sulle nascite e per questo è ancora più necessario sostenere il percorso di crescita dei bambini residenti e attrarre sul territorio anche quelle famiglie che per motivi di lavoro o di gestione familiare vogliono usufruire dei servizi scolastici comunali. Il rischio, nel lungo periodo, se allontaniamo oggi le famiglie non senesi, è quello di vedere diminuire inesorabilmente il numero dei bambini nelle classi, fino a mettere a rischio l’apertura di alcune scuole.
Il Comune riveda la decisione illegittima di far pagare di più la mensa ai bambini non residenti. Ho letto con attenzione la lettera aperta al sindaco di Siena, scritta dai sindaci di Monteroni, Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga, Asciano, Sovicille e Gaiole in Chianti sulla mensa scolastica. Lo dico da mesi e lo ribadisco anche oggi il Comune di Siena deve tornare a investire sui più piccoli, sulla rete pubblica di nidi e scuole dell’infanzia e sul sostegno alle famiglie. L’idea di far pagare tariffe superiori per la mensa ai bambini che non sono residenti nel Capoluogo è illegittima e quindi va rivista perché è una misura iniqua e discriminatoria. Siena può e deve invertire questa tendenza e garantire ai bambini, al di là del reddito familiare e della provenienza, gli stessi diritti in termini di istruzione, socialità e benessere anche nel campo alimentare.
La mensa scolastica sia un momento di condivisione e socializzazione improntato all’uguaglianza. Noi crediamo che la mensa scolastica sia momento educativo fondamentale per i bambini e deve quindi rispondere ai principi di offerta di un’alimentazione sana ed equilibrata, alla condivisione, alla socializzazione e allo sviluppo del senso di gruppo in condizioni di uguaglianza. Per questo è ancora più importante migliorare il servizio di mensa scolastica, garantendo ai bambini pasti caldi, preparati seguendo i principi della dieta mediterranea e con prodotti a Km 0 e mettendo in campo anche iniziative contro gli sprechi alimentari, a partire dal monitoraggio del consumo quotidiano. La Fondazione Mps, insieme ad Anci e FoodInsider, hanno lanciato da due anni il progetto Sostenibilmense con l’obiettivo di accompagnare gli enti gestori della ristorazione scolastica verso il miglioramento del servizio per rendere la mensa buona, sana e sostenibile. Un progetto al quale il Comune di Siena dovrebbe aderire e al quale si dovrebbe ispirare per fare meglio di quello che fa oggi.