Amministratori regionali e locali, SdS e AUsl Toscana SE, referenti dei servizi territoriali, Comitato di partecipazione, associazioni e cittadini si sono confrontati sui temi legati alla riorganizzazione della sanità territoriale
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POGGIBONSI. Un intero sabato per discutere di sanità, sociale e territorio. “Alta Val d’Elsa Agorà” è l’evento che si è tenuto sabato 5 novembre presso l’Accabì HospitalBurresi di Poggibonsi, organizzato nell’ambito del progetto di Regione Toscana “Cantieri della Salute”, coordinato da Federsanità Anci Toscana con il supporto di Sociolab Impresa Sociale, e finalizzato a rafforzare il dialogo e la collaborazione comunitaria tra Istituzioni e Terzo settore.
Amministratori regionali e locali, Società della Salute e Azienda Usl Toscana Sud-Est, referenti dei servizi territoriali, Comitato di partecipazione, associazioni e cittadini si sono confrontati sui temi legati alla riorganizzazione della sanità territoriale recata dal Decreto del Ministero della salute n.77, che definisce gli standard dei servizi e introduce alcune infrastrutture – come le Case di Comunità – su cui lo stesso Decreto indica quegli elementi volti a favorire il protagonismo e la partecipazione del Terzo settore.
La giornata è stata introdotta dai saluti del Sindaco di Colle Val d’Elsa, Alessandro Donati, che ha sottolineato l’importanza di momenti di confronto e scambio con la comunità che caratterizza i cinque Comuni della SdS Alta Val d’Elsa, in special modo in questa fase caratterizzata da una forte spinta all’innovazione dei servizi, portata anche dalle risorse del PNRR.
A seguire è intervenuto l’Assessore regionale al Diritto alla salute e sanità, Simone Bezzini, che ha rappresentato la situazione della sanità toscana a partire dall’avvento della situazione pandemica, individuando sfide e prospettive dei sistemi di servizio regionali con riferimento proprio ai contenuti e alle indicazioni presenti nel documento nazionale di riforma della sanità territoriale, individuando nell’innovazione organizzativa una delle chiavi per far evolvere il modello toscano, che già in nuce contiene molti degli elementi introdotti dal disegno di riforma nazionale.
Nella seconda parte della mattina la discussione si è tenuta secondo la metodologia del Crowdlab, ovvero interventi da parte di esperti sui temi oggetto dell’incontro, a cui sono seguiti momenti di lavoro in gruppo tra i partecipanti per la formulazione di domande specifiche ai diversi relatori, chiamati poi a rispondere “in tempo reale”. In questa sessione è intervenuta Simona Dei, Direttrice sanitaria dell’Azienda Usl Toscana Sud-est, che ha delineato il quadro complessivo della sanità territoriale così come prevista dal DM77; a seguire gli interventi di Biancamaria Rossi, Direttrice della Società della Salute, Barbara Rocchi, responsabile UF Cure Primarie, Sonia Buselli, Operation manager attività infermieristica, Liliana Gradi, coordinatrice AFT 2, che hanno affrontato il tema delle nuove Case della Comunità, a partire dagli investimenti previsti nel territorio dell’Alta Val d’Elsa fino ai servizi e alle professionalità coinvolte all’interno di queste nuove infrastrutture della sanità territoriale. Rosalba Boncompagni, vice presidente del Consiglio dei Cittadini per la salute, e Miriana Paolucci, coordinatrice del Comitato di partecipazione zonale, hanno invece descritto il contributo che sono chiamati a dare gli organismi di partecipazione all’interno della governance socio-sanitaria, con un invito ad accogliere nuove e ulteriori realtà associative rispetto a quelle attualmente rappresentate nei due organismi.
I lavori sono poi proseguiti nel pomeriggio, con un laboratorio facilitato da Sociolab attraverso la metodologia Open Space, che ha guidato i partecipanti ad affrontare le diverse questioni che ruotano attorno alle Case di comunità, a partire dalla domanda guida Come renderle luoghi aperti e partecipati?
La giornata è stata chiusa dall’intervento dell’Assessora regionale alle Politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e cooperazione internazionale, Serena Spinelli, che a partire da alcune suggestioni raccolte nei lavori partecipativi ha colto le dimensioni più strettamente attinenti ai temi dell’inclusione sociale e dell’integrazione socio-sanitaria che la riforma del DM77, e più in generale le risorse delle Missioni 5 e 6 del PNRR, pongono all’attenzione degli ambiti territoriali.
Grande interesse ha infine suscitato la “Bussola dei Servizi”, una sorta di gioco di ruolo in cui veniva data la possibilità ai partecipanti, sulla base di bisogni concreti rappresentati all’interno di “carte personaggio” che gli venivano affidate, di sperimentare il reale funzionamento dei Servizi territoriali, a partire dalla presa in carico da parte del primo punto di accesso e lungo l’intero percorso assistenziale, personalizzato sulla base delle diverse storie di vita. Alla Bussola dei servizi hanno preso parte i professionisti dei seguenti servizi del territorio: presidio ospedaliero, presidio territoriale di assistenza, Infermiere di famiglia e comunità, ambulatorio vaccinale, ACOT – Agenzia di continuità ospedale-territorio, CUP, farmacia, Servizio sociale, studio di medici di medicina generale, Ser.d, Terzo settore.”