
Seduta positiva per le principali piazze finanziarie asiatiche in scia all’andamento di Wall Street, dopo l’uscita venerdì dei dati sul mercato del lavoro di ottobre..
Cina cauta con Shanghai +0,2% e Shenzhen +0,3%, tonica invece Hong Kong in progresso del 2,9%. Bene anche il Giappone, con Nikkei a +1,2% e Topix a +1%.
Il mercato ha digerito bene il dato ambiguo sull’occupazione statunitense del mese di settembre con la disoccupazione in aumento, ma un miglioramento del numero di buste paghe non agricole.
Numeri che confermano la robustezza del mercato del lavoro a stelle e strisce e consolidano l’aspettativa di una Fed ancora restrittiva, anche alla luce dei toni utilizzati la scorsa ottava dal presidente Jerome Powell.
Il tutto in attesa di una settimana ricca di eventi, dalle attesissime elezioni Usa di medio termine al dato sull’inflazione del mese di settembre.
Intanto, tornando in Asia, dall’agenda macro cinese emerge che la bilancia commerciale cinese è risultata inferiore alle attese nel mese di ottobre, a causa dei lockdown dovuti al COVID e del rallentamento della domanda globale di beni cinesi che hanno visto contrarsi sia le esportazioni che le importazioni.
I dati dell’Amministrazione Generale delle Dogane hanno mostrato che la bilancia commerciale cinese ha registrato un saldo positivo di 85,15 miliardi di dollari, in aumento rispetto al surplus di 84,74 miliardi di settembre ma inferiore ai 95,97 miliardi stimati dagli analisti.
Le esportazioni hanno riportato una flessione dello 0,3%, a fronte del +4,5% atteso e del +5,7% del mese precedente. Le importazioni, infine, hanno registrato un calo dello 0,7% rispetto alla variazione nulla prevista e al +0,3% della rilevazione precedente.
Sullo sfondo, le speculazioni su un possibile allentamento della strategia zero-COVID di Pechino, ma non c’è stata alcuna conferma ufficiale di un cambiamento importante.
Nel frattempo, sul forex, il cambio euro/dollaro ridiscende a quota 0,994 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen sale in area 147,3. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,3%) a 97,29 dollari e il Wti (-1,6%) a 91,14 dollari al barile.
Il tutto dopo che venerdì a Wall Street Nasdaq e Dow Jones hanno guadagnato l’1,3% e l’S&P500 l’1,4%
Fonte MarketInsight