Il Centro Studi di Psicologia dell’Arte e Psicoterapie Espressive APS con ALI il 2 novembre alle 20,00 all’Area Verde Camollia gli dedica una serata con i momenti più divertenti della sua carriera
di Paola Dei
SIENA. A due anni dalla scomparsa del grande mattatore romano, a quarant’anni dalla sua memorabile esibizione al Teatro dei Rinnovati di Siena, il Centro Studi di Psicologia dell’Arte e Psicoterapie Espressive APS con ALI il 2 novembre alle ore 20,00 all’Area Verde Camollia gli dedica una serata con i momenti più divertenti della sua carriera. La serata sarà l’occasione per presentare anche il libro uscito il 2 novembre 2021 per i tipi di Sillabe con il titolo Gigi Proietti archeologia della risata, al quale hanno collaborato allievi, amici, registi, critici, amici.
Battute, aneddoti e quell’indimenticabile desiderio di far sorridere e ridere chi aveva la fortuna di recarsi ai suoi spettacoli.
Proietti sapeva benissimo che talento non equivale quasi mai a successo ma questo non ha mai azzerato il suo desiderio di donarsi generosamente al pubblico.
Giocava con la parola e sapeva, nonostante parlasse romanesco, rendere universale ogni battuta.
“Non dimenticherò mai quella sera di circa 40 anni fa, quando, al Teatro dei Rinnovati, ci incantó con la sua capacità di essere il più grande chansonnier del nostro secolo, come lo ha definito su Repubblica Roberto di Gianmarco. Gli applausi non finivano e riuscimmo a fare scorta di risate per interi anni. Chiunque sappia far ridere é un grande medico ma soprattutto chiunque sappia far ridere divertendosi lui stesso, merita di non essere mai dimenticato”.
Alcuni suoi collaboratori hanno raccontato la sua grande capacità di far dire al pubblico le battute scritte nella drammaturgia degli spettacoli.
La serata che vedrà sullo schermo il ricordo di alcuni dei suoi più noti allievi, fra cui Massimo Wertmuller, Gianfranco Iannuzzo e molti altri che hanno avuto la fortuna di partecipare ai suoi Laboratori di Esercitazioni fondati. negli anni 70. Accanto ai loro ricordi i brani cantati dal baritono Marino Golini e con la lettura de Il Lonfo di Daniela Muraca. Saranno inoltre ricordati alcuni dei suoi personaggi come Maria Zozzetta.
“In ogni periferia c’era una Maria Zozzetta….. valla a trovà oggi”….
E in questo modo ricordava la sua infanzia vissuta in una città appena chiusa dalla guerra. “In casa mia eravamo capaci di ridere… e se ci pensi – diceva a Pino Strabioli in una interista – il confine fra tragico e comico è labilissimo. Se è vero tragico è vero comico, basta spingere l’accelleratore in una diversa destinazione”.
Il Maestro aveva anche il dono di raccontare come nasce la comicità e quali sono i segreti per realizzare un buon spettacolo…
“Non appartieni al mondo dei furbi, perché?”
“Perché nun so furbo! E secondo me la parola furbo è stata coniata proprio da un furbo. Più è grosso il furbo e più è grossa la crisi”.
Chiunque avesse voglia di ricordarlo e soprattutto coloro che quaranta anni fa erano al Teatro dei Rinnovati, sono attesi alle ore 20,00 all’Area verde Camollia…