Il sindacato universitario a sostegno della Cooperativa "Solidarietà"
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SIENA. Da molto tempo ormai l’Università di Siena adotta come pratica per il reclutamento del personale il meccanismo sistematico dell’esternalizzazione per cui, al posto di assumere regolarmente lavoratori, appalta la gestione di importanti servizi a cooperative esterne. Questo “modus operandi” permette all’università di risparmiare sui costi creando, quindi, una concorrenza a ribasso tra i lavoratori e non assicurando una continuità nei servizi alle strutture dell’ateneo.
Paradigmatico è l’esempio della Cooperativa “Solidarietà”. Questa impiega all’interno dell’Università di Siena ben 63 lavoratori, buona parte dei quali appartenenti a categorie protette. Molti di loro, ad oggi, sono in cassa integrazione. Ad inasprire la tensione si aggiungono, inoltre, le situazioni di grave disagio in cui, già ora, si trovano ad operare (l’affidamento ad una sola persona di un’intera struttura ne è un concreto esempio).
L’Università ha avviato un processo di rinegoziazione dell’appalto con la cooperativa al fine di sostituirla con un’altra per ottenere un significativo risparmio. Tale somma potrebbe, però, essere facilmente reperita con una decurtazione delle indennità del rettore e del direttore amministrativo che ancora non hanno reso pubblici i propri compensi. Inoltre, una voce di bilancio riutilzzabile per il recupero fondi è rappresentata dalla quota annualmente devoluta dall’Università alla C.R.U.I. (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane): un organo autoreferenziale che non ha mai espresso, nel corso degli anni, giudizi e criticità sulle riforme che hanno distrutto il sistema universitario pubblico.
Link Siena, appoggiando le mozioni portate avanti nell’ultimo periodo dai dipendenti della cooperativa, DENUNCIA questa scelta miope che attraverso la logica dell’asta al massimo ribasso va livellare sempre più i salari dei lavoratori provocando un consequenziale disservizio agli studenti.
Paradigmatico è l’esempio della Cooperativa “Solidarietà”. Questa impiega all’interno dell’Università di Siena ben 63 lavoratori, buona parte dei quali appartenenti a categorie protette. Molti di loro, ad oggi, sono in cassa integrazione. Ad inasprire la tensione si aggiungono, inoltre, le situazioni di grave disagio in cui, già ora, si trovano ad operare (l’affidamento ad una sola persona di un’intera struttura ne è un concreto esempio).
L’Università ha avviato un processo di rinegoziazione dell’appalto con la cooperativa al fine di sostituirla con un’altra per ottenere un significativo risparmio. Tale somma potrebbe, però, essere facilmente reperita con una decurtazione delle indennità del rettore e del direttore amministrativo che ancora non hanno reso pubblici i propri compensi. Inoltre, una voce di bilancio riutilzzabile per il recupero fondi è rappresentata dalla quota annualmente devoluta dall’Università alla C.R.U.I. (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane): un organo autoreferenziale che non ha mai espresso, nel corso degli anni, giudizi e criticità sulle riforme che hanno distrutto il sistema universitario pubblico.
Link Siena, appoggiando le mozioni portate avanti nell’ultimo periodo dai dipendenti della cooperativa, DENUNCIA questa scelta miope che attraverso la logica dell’asta al massimo ribasso va livellare sempre più i salari dei lavoratori provocando un consequenziale disservizio agli studenti.
Link Siena – Sindacato Universitario