Se n'è parlato a "Giornalisti e giornalismi", convegno di Firenze
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“Questa è una piaga che mette in discussione la dignità e la professionalità di chi ogni giorno fa dell’informazione non soltanto un mestiere ma una missione di democrazia e sviluppo sociale”, commenta Rizzo. “I lavoratori precari, che non sono purtroppo soltanto giovani e che sono ahinoi impiegati nelle redazioni di ogni colore, sottopagati e dunque deontologicamente al guinzaglio, rappresentano la più grande contraddizione della categoria: da un lato sono imprescindibile motore del sistema, dall’altro sono e saranno ancor più costretti a non poter fare del loro lavoro una professione libera e onesta, per dirla con Montanelli”.
“Per noi di Italia dei Valori – conclude Rizzo – un primo fondamentale passo per risolvere queste inaccettabili contraddizioni è, come sottolineato dall’Ast stessa, la conclusione dell’iter parlamentare della legge sull’equo compenso”.
“Noi dell’Italia dei Valori – aggiunge Sgambellone, Responsabile Comunicazione Idv Toscana – crediamo che la stampa, soprattutto in questi tristi tempi, abbia un ruolo di prim’ordine nella comunicazione della verità, nel contrasto della cattiva informazione, nella battaglia per il ripristino del valore della giustizia e dell’uguaglianza. Mi sento personalmente orgogliosa di veder fiorire nella nostra Toscana la carta di Firenze, un documento che mira a rivendicare diritti spazzati via nell’ arco dell’ ultimo ventennio. Mai come in questo momento al Paese servono risposte, e vere, non strumentalizzazioni e manipolazioni, come quelle propinate da coloro che quotidianamente, col loro operato, gettano fango su tutta la categoria, narrando di un Paese che non esiste, travisando la realtà, manipolando la memoria storica”.
“Contro tutto ciò – conclude Sgambellone – vi è solo una cosa che può salvare il mondo del giornalismo: la collaborazione tra giornalisti, la solidarietà tra chi è in posizioni gerarchicamente o contrattualmente superiori e chi invece è in situazioni più disagiate. Alla politica invece il compito più arduo: interrompere il flusso di questo sistema che è andato con gli anni capillarizzandosi sempre di più, combattere con azioni serie e concrete ogni forma di censura ed ogni legge bavaglio che questo Governo porterà in discussione, attuare serie politiche per le garanzie dei lavoratori del mondo dell’ informazione, partendo dalle tv e finendo alla carta stampata”.
(Foto tratta da giornalismo.blog)