SIENA. Da Bruno Valentini (Pd) riceviamo e pubblichiamo.
“Due partiti della destra senese hanno dichiarato che sono stupiti per il “clamore mediatico” relativo alla ASP Città di Siena, dopo la nota negativa dei revisori sull’utilizzo di una vendita patrimoniale per ripianare il conto economico in perdita. Nota che poi è stata corretta perchè gli stessi revisori hanno dichiarato che si può soprassedere sulla violazione del regolamento contabile della ASP, perchè il Codice Civile lo consente.
Ma il vero “clamore” è quello dell’iniziativa di De Mossi che ha reso di dominio pubblico lo scontro istituzionale col vertice della ASP. Il sindaco ed il segretario Generale hanno, infatti, dovuto “diffidare” la ASP per ottenere una serie di documenti delicatissimi che finora non sono stati consegnati al Comune. Il presidente Valgimigli, che Lega e Fratelli d’Italia esaltano, ha rifiutato la consegna della documentazione sulle assunzioni, sulle relazioni dei revisori (che era stata “nascosta” al Comune), sulla gestione delle farmacie, sulle consulenze, sul piano anticorruzione sulla valutazione dei dirigenti. Perchè hanno fatto muro? Rammento che se il Comune non fosse in grado di esercitare sulla ASP un “controllo analogo” a quello che ha sui propri uffici, l’affidamento di servizi senza gara pubblica (come le farmacie e le mense) sarebbe illegittimo. Inoltre la situazione è talmente drammatica che l’Amministrazione Comunale ha sospeso tutta la programmazione assunzionale della ASP.
Quanto alla querelle sul regolamento contabile disatteso, al di là degli aspetti formali, rimane la gravità della scelta della ASP di non rispettare una precisa indicazione politica e gestionale del Consiglio Comunale verso la ASP, ovvero di non utilizzare entrate straordinarie per rattoppare i bilanci ordinari. Anche perchè come raggiungeranno quest’anno il pareggio di bilancio? Vendendo un altro immobile? Veramente curioso è poi l’accenno che i revisori fanno en passant all’ispezione della Guardia di Finanza, che ha sequestrato diversi documenti, azione che potrebbe essere all’origine delle preoccupazioni del Comune. Oltre ad una lettera anonima, consegnata ai consiglieri comunali, dove vengono fatte accuse gravissime e che spero il Segretario Comunale abbia trasmesso agli organi competenti.
Infine, una replica al direttore della ASP, Ulderico Izzo. Nella fregola di discolparsi ha omesso di riportare integralmente la mia dichiarazione. Io ho scritto: ” La ASP è stata considerata come una vacca da mungere anche quando è stata costretta ad impegnarsi a versare 100mila euro per il restauro della facciata della Biblioteca Comunale” . Non ho detto che ha versato ma che si è impegnata a versare, nel caso il Comune avesse ottenuto il finanziamento richiesto. Ma Izzo ha fatto il gioco delle tre carte.