L'esponente di Pietraserena in una intervista esclusiva per il nostro quotidiano
SIENA. Romolo Semplici, uno tra i fondatori della Ass. Pietraserena, risponde ad alcune domande. Intervista di Pietro Sosta.
L’Ass.Pietraserena, di cui lei fa parte, ha partecipato all’incontro su Banca MPS e Fondazione promosso da Sinistra per Siena, il movimento che ha candidato Laura Vigni come Sindaco di Siena alle ultime amministrative?
“Già… Pietraserena è stata una delle prime associazioni a fare analisi serie e corrette sulla cattiva gestione di MPS e Fondazione e ad avere il coraggio di denunciare pubblicamente gli incauti errori commessi. Dal 2006 in poi ho conservato i miei interventi, estratti dai verbali delle assemblee del MPS, oltre a numerosi vari altri comunicati di Pietraserena, a disposizione di chiunque li voglia vedere…”
Questo vuol dire che l’appuntamento di Sinistra per Siena giunge in ritardo?
“No, non dico questo. Anzi certe iniziative sono utili per l’intera città. Cercare il confronto e il dibattito è salutare per una sana competizione democratica ed anzi apprezzo l’iniziativa e la ritengo un nuovo punto di partenza verso una necessaria chiarezza e un necessario cambiamento, ma…”
Ma…?
“Forse era più strategico farla in periodo elettorale”.
Per quello che significano in città, i temi che riguardo la Banca e la Fondazione sono sempre molto delicati…e richiedono una certa prudenza, non crede?
“Personalmente ritengo intollerabile l’indifferenza mediatica con cui a volte certi argomenti vengono elusi, magari attaccando chi si muove per cercare di dare informazioni per salvaguardare i principi a difesa del bene comune dei cittadini e del territorio. Intollerabile anche il tentativo di delegittimare, sfiorando quasi lo scherno, quei pochi cittadini Senesi che si sono esposti nel tentativo di arginare una deriva economica e sociale, che rischia di diventare anche etica e morale. Intollerabile la difesa di coloro che si sono mostrati quantomeno incauti in certe decisioni, mettendo a repentaglio antiche e storiche istituzioni cittadine, che hanno contribuito a far grande il nostro sistema economico e sociale, che per anni è stato di esempio nel mondo”.
Come nel caso dell’Università…
“Già, intollerabile che, anche in questo caso, non si proceda alla individuazione delle evidenti responsabilità e alla naturale sostituzione di certi amministratori che si sono dimostrati così poco ‘prudenti’…”
Qualche notizia, ogni tanto, esce sulla stampa…
“Per la gravità dei fatti, mi pare che la stampa locale non dia i riscontri necessari… Anzi assistiamo alla sistematica indifferenza mediatica di chi tenta di mettere in evidenza certi errori. Si vedono argomentazioni (legittime) censurate, addirittura con trovate assurde, tipo quella che la critica costruttiva, invece di stimolare un proficuo e serio dibattito, potrebbe avere ripercussioni sul titolo in Borsa. Mi domando: quali altre ripercussioni peggiori potrà avere un titolo che una cattiva gestione ha fatto precipitare in 4 anni da 5,2 euro a 0,4, portando nel contempo al dissesto la Fondazione MPS, che da essere la più ricca e solida a livello europeo è passata ad essere l’unica a chiudere in rosso e contrarre debiti?”.
Quali azioni riterrebbe opportune per ‘difendere’ il territorio dalla crisi della Banca e dunque della sua Fondazione?
“Intanto riterrei opportuno che il Comune di Siena pensasse ad un’azione di responsabilità verso i vertici della Fondazione MPS, i quali, contravvenendo a quanto sancito dal proprio Statuto che impone di salvaguardare la consistenza del suo patrimonio e di promuoverne la valorizzazione, oltre ad aver consentito alla Banca MPS di compiere quella che chiamo la madre di tutti i disastri, ovvero l’acquisizione di Antonveneta, ad un prezzo tre volte superiore al mercato, con tempistica assurda e modalità assai discutibili, quasi ‘dilettantesche’ (per esempio assenza di due diligence e clausole di salvaguardia), ha compiuto operazioni del tutto fallimentari come l’acquisto di pacchetti Intesa San Paolo e Mediobanca, che hanno generato minusvalenze di centinaia di milioni di Euro. E’ giusto che a pagare sia l’incolpevole Comunità Senese? Sono certo che un vero Senese non avrebbe mai fatto errori così distruttivi per il proprio territorio, difendendo la città allo stremo da ingerenze ‘esterne’. Qui si parla di qualcosa come circa 10 miliardi di Euro buttati via; dobbiamo riuscire a far capire a quei Senesi increduli quale danno irreparabile sia stato compiuto, bisogna informare i cittadini in maniera completa”.
Crede che la Città sia pronta ad accettare l’idea di una Siena più povera di quella di un tempo, visto anche l’assenza, nei prossimi anni, delle erogazioni della Fondazione?
“Confido molto nei giovani, di qualunque ideologia o partito essi siano. Mi auguro che non siano più disponibili a tollerare la mortificazione del proprio territorio, ubbidendo a logiche dove la meritocrazia viene negata, e vanno avanti solo quelli che si mostrano più malleabili e pronti ad ubbidire senza pensare a sufficienza”.
Non crede che anche la Fondazione dovrebbe riappropriarsi del proprio ruolo di azionista di maggioranza ?
“Infatti… mi domando perché la Fondazione, essendo ancora azionista di maggioranza, non intraprenda un’azione di responsabilità verso il CDA della Banca MPS, che con le sue scelte fatte in autonomia e non condivise dalla Fondazione, ha portato al dissesto la stessa Fondazione MPS, fino a costringerla a rinunciare al ruolo primario per il quale era nata, ovvero quello di erogare utili a sostegno del suo territorio di riferimento”.
Bhè…in fondo tutti i titoli bancari hanno sofferto in borsa a causa della crisi globale…
“No, guardi, questa poi! Non è accettabile il tentativo di far rientrare il problema MPS nella crisi generale, che pur esiste; senza l’operazione Antonveneta, come detto inutile e dannosa per il territorio, ma rispondente a certe logiche ‘impescrutabili’ ai più, la Banca e soprattutto la Fondazione, non avrebbero ora grossi problemi, ma anzi, con la liquidità che aveva la Fondazione, si sarebbe potuto investire su di una quantità di banche ed aziende sane, a prezzi stracciati, diversificando e accrescendo il patrimonio. Ricordo anche che il CDA del MPS, dopo Antonveneta, aveva annunciato utili di gruppo per 2,2 mld. di Euro e una forte ripresa del titolo, promettendo le proprie dimissioni in caso di fallimento. Un altro impegno non rispettato, mi pare”.
Nonostante tutto Siena è una realtà dove si vive meglio che in altre parti d’Italia…
“Negli ultimi tempi anche nel nostro territorio sono riscontrabili certi difetti diffusi nel nostro Paese. Siena non è più l’isola felice di un tempo. Ritengo, per esempio, Siena un esempio non del tutto positivo dell’efficienza della magistratura. Ci sono troppe questioni aperte alle quali non vengono date le giuste risposte. Mi rendo conto che il tema è delicato e non intendo inoltrarmici oltre. Mi limito a dire che qualche volta si dovrebbe guardare non solo nel giardino del vicino, ma anche in casa propria…Il garantismo è cosa seria…ma non si può praticarlo solo quando conviene e si diventa invece ‘giustizialisti’ quando le questioni riguardano gli avversari politici. La questione morale deve essere tema di discussione anche alle nostre latitudini. E’ un problema grave che necessita di una soluzione immediata”.
Il suo intervento è stato uno dei più apprezzati all’incontro promosso da Sinistra per Siena, ce lo può riassumere?
“Mi sono limitato a dire ciò che ogni cittadino senese responsabile pensa, con la sola attenzione al bene del territorio. Dobbiamo essere pragmatici e sperare che in Città si accantonino interessi personali o di gruppo, si riprenda la voglia di contribuire allo sviluppo del territorio, si combatta il lassismo, la paura o la pigrizia, contrapponendosi a certe ‘distorsioni’ tipiche del nostro attuale tessuto sociale, con fare costruttivo e determinazione, recuperando orgoglio e dignità, riuscendo a ragionare senza steccati ideologici e politici. All’incontro ho chiesto di gettare concretamente le basi per un movimento trasversale di semplici cittadini, un osservatorio o similare, che si unisca e si mobiliti per far si che dibattiti di quel tipo non svaniscano nel nulla, al fine di riportare a Siena quel “buongoverno”, d’un tempo, privilegiando il merito, le competenze e l’appartenenza alla cultura del territorio”.
L’Associazione Pietraserena offre da ora la più ampia disponibilità verso un progetto civico di questo tipo.