Mussari protagonista a Roma più per l'Italia che per la banca senese

di Red
SIENA. Ecco che avanza la politica inaffidabile. La presidenza della Camera ha calendarizzato la discussione di una proposta di legge leghista per trasferire la sede della Consob da Roma a Milano. E’ dalla fine di luglio che siamo diventati il banco di prova della tenuta economica e finanziaria della Ue, e continuiamo a baloccarci con discussioni e provvedimenti inutili, simili a quello della farsa dei ministeri a Monza.
Ma se il colore politico è sostanza, certo agli occhi dei mercati questi atteggiamenti sono screditanti. Se ciò non si riflettesse negativamente sul titolo MPS e su Siena, non lo riterremmo nemmeno argomento di discussione. Il posto della Consob è a Roma: la legge Draghi la mette in stretta cooperazione con Banca d’Italia, Tesoro e Isvap, che stanno tutte nella capitale. Uno spostamento a Milano provocherebbe costi e duplicazioni inutili. Tra l’altro, la sede di Borsa Italiana dal 2007 è a Londra.
Borsa che ieri ha interrotto il suo trend positivo, chiudendo in rosso. E negative sono state quasi tutte le banche, per cui MPS ha dato il suo contributo perdendo l’1,78% a euro 0,419. Wall Street non è stata da meno e il Dow Jones ha terminato le contrattazioni con -2,16% sotto la soglia psicologica degli 11.000 punti, lasciando prevedere un caldo inizio di ottobre per lunedì. L’amministratore delegato di Deutsche Bank, l’istituto che questa estate ha venduto tutti i titoli di stato italiani in suo possesso, ha dichiarato che tutti gli indici relativi al clima di fiducia “suggeriscono che l’economia globale è sull’orlo della recessione”.
C’è invece molta ironia nello slogan «Salvare l’Italia non è uno slogan». Parliamo dell’iniziativa guidata da Emma Marcegaglia con il mondo delle imprese a chiedere un rapido cambiamento della politica economica nazionale. Parole dì’ordine come «agire senza indugi», messe in bocca a Giuseppe Mussari, presidente Abi e co-responsabile dell’iniziativa, sono veramente divertenti, e seguite da lungo elenco di proposte concrete e dettagliate. Specialmente se pensiamo all’immobilismo che, come in un confronto stile Dr. Jeckill e Mr. Hyde, lo stesso Mussari, in qualità di presidente MPS, sta praticando a Siena. Dove tutti brancolano nel buio, non si vedono vie d’uscita per salvare la banca e latitano le proposte da parte della governance, tutta presa a farsi le scarpe.
Ma proseguiamo, con l’intervista all’economista calabro/senese. Un giornalista francese gli fa questa domanda: «La sintesi è che il premier Berlusconi se ne deve andare a casa?», e il leader delle banche risponde: «Il nostro obbiettivo non è il governo. Lo spirito che ci anima è severo nei contenuti, preoccupato, ma costruttivo. Non è una cosa contro, è per l’Italia. Non siamo qui per mettere in crisi questo o quel governo. Bisogna rimboccarsi le maniche. Se le imprese – conclude Mussari – si sono mosse insieme, lo fanno perché immaginano di avere un interlocutore». Ora, pur tralasciando le voci che vorrebbero Mussari come ministro dell’Economia in un governo tecnico di centrosinistra, ci piacerebbe che questo spirito di “movimentismo costruttivo” lo applicasse anche ai rapporti inesistenti con i cittadini senesi. Ma forse finirebbe come ai tempi del Comune di Siena, quando Giberto Visconti si gloriava di aver fatto molto bene per la Repubblica senese nel palazzo di Balia…