Era gestito da un britannico residente in Italia
SIENA. Si è da poco conclusa un’importante attività di indagine penal-tributaria eseguita dai militari della Compagnia del Comando Provinciale di Siena che ha consentito di individuare, grazie anche alla collaborazione della Stazione dei Carabinieri di San Giovanni d’Asso, una struttura ricettiva completamente abusiva nel cuore delle crete senesi.Il titolare, imprenditore britannico nel ramo del commercio di mobili ed elementi di arredo, aveva pensato bene di prendere la residenza in Italia per ottenere le agevolazioni per l’acquisto della prima casa, dimenticando però di ottemperare agli obblighi fiscali a questo connessi.
Il casolare era stato adibito a struttura ricettiva nello stile della Casa Vacanza, con tanto di sito internet ove venivano pubblicizzate otto accoglienti camere munite di sei servizi igienici, dotate di tutti i comfort (radio, tv, pianoforte, barbecue portatile) e addirittura la presenza di un cancello chiuso munito di codice segreto per rendere sicuro il soggiorno dei clienti. A richiesta era possibile anche avere a disposizione un cuoco a domicilio e una persona per qualsiasi esigenza, fra cui il servizio taxi.
Il prezzo degli appartamenti era variabile dalle 2000 alle 5000 sterline a settimana, ma potevano essere affittate anche le camere singole mentre, nei periodi invernali, era possibile prendere in affitto due parti della villa autonome e indipendenti ad un prezzo trattabile. Il pagamento per i servizi resi avveniva su di un conto corrente inglese.
Il flusso di danaro, ricostruito a seguito delle attività di ricerca documentale, è stato quantificato in circa 200.000 euro che sono state contestate al cittadino britannico – nel frattempo denunciato all’Autorità Giudiziaria per non aver ottemperato agli obblighi imposti dalla normativa di Pubblica Sicurezza – come reddito d’impresa non dichiarato in Italia nelle annualità dal 2007 al 2011.
Il casolare era stato adibito a struttura ricettiva nello stile della Casa Vacanza, con tanto di sito internet ove venivano pubblicizzate otto accoglienti camere munite di sei servizi igienici, dotate di tutti i comfort (radio, tv, pianoforte, barbecue portatile) e addirittura la presenza di un cancello chiuso munito di codice segreto per rendere sicuro il soggiorno dei clienti. A richiesta era possibile anche avere a disposizione un cuoco a domicilio e una persona per qualsiasi esigenza, fra cui il servizio taxi.
Il prezzo degli appartamenti era variabile dalle 2000 alle 5000 sterline a settimana, ma potevano essere affittate anche le camere singole mentre, nei periodi invernali, era possibile prendere in affitto due parti della villa autonome e indipendenti ad un prezzo trattabile. Il pagamento per i servizi resi avveniva su di un conto corrente inglese.
Il flusso di danaro, ricostruito a seguito delle attività di ricerca documentale, è stato quantificato in circa 200.000 euro che sono state contestate al cittadino britannico – nel frattempo denunciato all’Autorità Giudiziaria per non aver ottemperato agli obblighi imposti dalla normativa di Pubblica Sicurezza – come reddito d’impresa non dichiarato in Italia nelle annualità dal 2007 al 2011.