Lo spettacolo dei Rozzi è offerto dai club Lions. Interpreti Cristina Ferri e Giorgio Casciarri
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SIENA. Evento molto speciale al teatro dei Rozzi. Un evento culturale che mira a condurre gli spettatori in un viaggio che si articolerà all’interno di un decennio importante per la nostra Nazione, il decennio che va dal 1850 al 1860, che preluse e vide definirsi l’unificazione d’Italia. Il cammino verrà segnato da Marietta Piccolomini (sulla scena interpretata dalla senesissima soprano Cristina Ferri), e dal suo particolare racconto di quegli anni.
Cristina sarà affiancata dal ben noto tenore Giorgio Casciarri, il fiorentino che ci aiuterà a rivivere le sensazioni del pubblico che assisteva alle rappresentazioni di Marietta con Boucardé, Mario, Calzolari, Giuglini e tanti altri grandissimi tenori del passato che hanno reso l’Italia signora e dominatrice sulla scena internazionale del canto e della musica.
Necessario strumento per rivivere le atmosfere che Cristina e Giorgio evocheranno, il pianoforte, affidato alla bravura e perizia interpretativa di Simone Marziali esibitosi come la Ferri in questa sala per il concerto ormai tradizionale dell’Epifania che per l’occasione sarà Luigi Arditi o Pietro Romani, Giuseppe Concone o Emanuele Muzio e perfino Giuseppe Verdi, e tutti gli altri musicisti che con Marietta hanno collaborato. Alcuni di quei lontani collaboratori, oggi praticamente sconosciuti in Italia, hanno trascorso la loro vita in Inghilterra, in Francia, negli Stati Uniti, nel mondo senza confini che la musica ha da sempre contribuito a creare, tenendo alto il nome di un’Italia che ancora non esisteva come realtà politico-istituzionale unitaria, ma che esisteva, eccome, come potente e apprezzata sede culturale privilegiata dalla Storia che occupava la mente e il cuore loro.
La voce della scrittura, importantissima in un’epoca in cui essa rappresentava l’unica forma di comunicazione e informazione – personale e mediatica – sarà affidata a Mario Specchio, lo stimatissimo germanista della nostra università, che presterà la sua voce agli articoli, alle recensioni, ma anche alle lettere, aiutandoci a meglio conoscere Marietta e la sua epoca.
Perchè Marietta Piccolomini tra i tanti protagonisti della culturale di quel tempo? Perchè fu una donna capace, grazie alla grande visibilità acquisita, di diventare ideale ambasciatrice dell’Italia in cerca di liberazione dall’ingerenza austriaca e di unificazione nazionale. Lei stessa si impegnò più volte, direttamente, per questa causa e lo fece come il suo ruolo meglio le consentiva: offrendo il ricavato dei suoi concerti per la comune causa.
I brani introduttivi sono stati scritti da Mario Ascheri costante trait-d’union tra Lions e Rozzi.
L”ideatrice della serata è invece Angela Cingottini, una senese professoressa dell’Università per Stranieri di Siena, che ha condotto numerose sperimentazioni sull’utilizzazione del canto e del teatro nell’apprendimento dell’italiano come lingua straniera. E su Marietta Piccolomini ha già curato a Città della Pieve, per l’Assessorato alla Cultura e la Libera Università, una rievocazione storica nel Teatro Accademia degli Avvaloranti.
La serata è stata organizzata e voluta dai club Lions di Siena, Asciano/Crete senesi, Chianti, S. Gimignano/via Francigena e Valdelsa e dall’Accademia dei Rozzi che hanno deliberato di partecipare in questo modo, con uno spettacolo significativo e originale, prodotto per l’occasione, alle manifestazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Nell’occasione dello spettacolo saranno raccolte offerte volontarie alla Fondazione internazionale dei Lions per interventi di beneficenza in reverente memoria della nostra cantante.
I Lions di Siena auspicano un intervento del genere, ma intanto hanno assunto a carico un altro intervento risorgimentale in corso di attuazione, ossia il restauro della bandiera della Guardia universitaria, in una seta finissima che era ormai prossima alla definitiva perdita.
La bandiera, consegnata agli studenti il 20 febbraio 1848 da un comitato di “dame senesi” e dispiegata a Curtatone e Montanara, era stata preparata da protagonisti del mondo artistico-artigianale del tempo: il pittore Alessandro Maffei eseguì lo stemma granducale sul tricolore, il fabbro Pasquale Franci predispose l’asta in acciaio e le cuciture furono realizzate da Elvira Gianni. Una volta restaurata dalla ditta Ermesino di Siena, la bandiera tornerà nell’Archivio Storico dell’Ateneo – che ha segnalato l’urgenza di provvedere – in un teca realizzata anche col contributo della Sezione senese dell’Associazione mogli dei medici italiani.