Cambi e Marchi intervengono sull'ipotesi di aumento del prelievo
“Condividiamo – precisa Cambi – le preoccupazioni e il giudizio dell’organismo dirigente di Legacoop nazionale, secondo cui con la motivazione della necessità di reperire risorse si vuole mascherare, in realtà, un attacco alle cooperative, al principio di solidarietà tra persone e tra generazioni, mettendo in pericolo quel pluralismo delle forme di impresa, che è una ricchezza per il mercato. “L’ipotesi di tagliare le agevolazioni fiscali per le cooperative è sbagliata – continua Cambi -perché danneggia un pezzo di società. Nella manovra, infatti, si continuano a esentare dalle tasse i grandi patrimoni, per colpire quelle imprese in cui i soci rinunciano per sempre a beneficiare individualmente della ricchezza prodotta, destinando gli utili allo sviluppo dell’azienda, con vantaggi per tutta la comunità in termini di creazione di occupazione e di ricchezza. Un circolo virtuoso di cui gode anche il nostro territorio, dove la cooperazione senese aderente a Legacoop ha dimostrato con i fatti di perseguire politiche aziendali che hanno anteposto la salvaguardia dell’occupazione all’utile d’impresa”.
“Leggo in questo provvedimento – spiega Marchi -un attacco alla cooperazione come modello di impresa che tutela in uguale misura sia la componente economica che sociale della nostra economia. Al contrario, come ha recentemente sottolineato anche il segretario di Stato Vaticano, Cardinale Tarcisio Bertone, le cooperative meritano ‘un trattamento migliore di quello che gli è stato riservato nella recente manovra economica’. Una manovra che si basa su cifre di fantasia, visto che le risorse che possono essere reperite con questo provvedimento sono una parte davvero marginale, tra gli 80 e i 100 milioni di euro, a fronte di un fabbisogno complessivo della finanziaria pari a circa 44,5 miliardi di euro. Un gettito fiscale, quindi, ininfluente per la manovra, ma determinate per le imprese cooperative che hanno subito anche in passato attacchi diretti, come i provvedimenti legislativi del 2006, che già allora ebbero ripercussioni negative in termini economici ed occupazionali”.
“Se la manovra verrà approvata nei termini attuali – conclude Cambi – inevitabilmente ne risentiranno le cooperative del nostro territorio con possibili perdite di posti di lavoro anche nella nostra provincia. Per questa ragione, condividiamo l’impegno profuso in questi giorni a livello nazionale da parte delle Centrali Cooperative riunite nell’Alleanza Cooperative Italiane, volto a far capire al Governo la gravità del possibile intervento, che ci auguriamo possa essere rivisto prima di colpire proprio le imprese più deboli”.