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PIENZA – L’amore per il libro – la cosiddetta “bibliofilia” – si esplica nella raccolta e nella cura, solitamente, di esemplari rari o di particolare valore; ma questa passione, certo tra le più antiche dell’uomo, che può assumere persino aspetti “patologici” sfociando in “bibliomania” o addirittura in “bibliofollia”, può portare anche coloro che ne sono “affetti” ad incontrare propri “simili”, che provano la medesima attrazione.
È ciò che è avvenuto a Pienza, lo scorso sabato (15 gennaio). Il pretesto: la conclusione di una piccola, ma bella mostra, curata da Mario De Gregorio e Paolo Tiezzi Maestri, dedicata ad alcune tappe significative della vicenda editoriale dei Pazzini Carli, celebri stampatori nella Siena del secondo Settecento.
“Quei ‘bindoli’ dei Pazzini”: questo il titolo, capace ancora oggi di manifestare tutta la rabbia del grande Vittorio Alfieri, il quale, come noto, decise di affidare ai tipografi senesi la stampa della princeps delle proprie “Tragedie”, rimanendone poi – come testimoniano una parte delle sue lettere private – non pienamente soddisfatto.
Ma oltre ad una visita alla esposizione libraria, organizzata nella casa dei canonici della Cattedrale e resa possibile grazie alla disponibilità di alcuni collezionisti prestatori (Pellegrini, Griccioli, Comporti, Voltolini, Mecacci ed altri), il nutrito gruppo di bibliofili – circa un centinaio – si è dato appuntamento nella sala del Consiglio del Comune di Pienza per dare vita alla Società Bibliografica Toscana, tenuta a battesimo dal Sindaco Fè, dal Consigliere capogruppo di maggioranza Colombini e dal Vescovo della Diocesi Cetoloni.
Tra gli scopi principali dell’Associazione vi è quello di promuovere e favorire lo sviluppo di ricerche, condotte con dignità “scientifica”, relative alla storia del libro – sia editoriale che tipografica – e di quanto ad esso connesso e collegato, come la produzione e la lavorazione della carta e delle sue filigrane, la tecnica incisoria, la legatoria.
L’atto costitutivo della Società è stato redatto dal notaio Michele Iannucci di Montepulciano e sottoscritto da ben 48 soci fondatori, tra i quali sono già stati individuati un presidente (Paolo Tiezzi Maestri) ed otto persone (Giampietro Colombini, Ettore e Fabio Pellegrini, Giancarlo Bastreghi, Mario De Gregorio, Leonardo Botarelli, Maria Alessandra Panzanelli Fratoni, Enzo Mecacci) che costituiranno il primo Direttivo dell’organismo. Tra l’altro, una buona parte dei nomi elencati, a settembre 2010, ha avuto il merito di organizzare, sempre a Pienza nei locali della Fabbriceria della Cattedrale, una mostra di cinquecentine di ambito romano ed un convegno sul libro antico, in cui si sono confrontati esperti internazionali.
Ospite d’eccezione, dichiarato subito socio onorario, l’On. Prof. Oliviero Diliberto (foto), bibliografo di chiara fama e direttore delle edizioni Biblohaus (specializzate in bibliografia, bibliofilia e storia editoriale), che ha tenuto una affascinante lezione magistrale soffermandosi sullo strano “gioco del domino tra uomini e libri” – tanto per riprendere l’espressione che dà il titolo ad un suo recente saggio – ed arrivando giustamente a concludere che “l’amore per i libri non è tolemaico, ma drasticamente copernicano, non consente gerarchie o canoni […] ciascuno, insomma, ama i libri che più gli piacciono”.
Duccio Benocci