Prosegue poco mossa la seduta delle borse europee, mentre i futures di Wall Street scambiano in lieve rialzo dopo il rally di ieri innescato della lettura inferiore alle attese del report sui prezzi al consumo Usa a luglio.
A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,5% in area 22.800 punti. Sopra la parità anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%), mentre sono in lieve ribasso il Dax di Francoforte (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%). Oltreoceano, i derivati su Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq avanzano dello 0,3%.
La decelerazione superiore alle previsioni dell’inflazione Usa ha alimentato le speranze di un rallentamento nel ritmo dei rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed, con gli operatori che ora prevedono per settembre una stretta da 50 punti base anziché da 75.
A smorzare l’ottimismo sono però arrivati i commenti di alcuni membri dell’istituto di Washington, che hanno sottolineato come le pressioni sui prezzi restino elevate e segnalato che gli investitori dovrebbero ripensare le aspettative su dei tagli il prossimo anno.
Secondo il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, non è realistico concludere che la banca centrale Usa inizierà a tagliare i tassi di interesse a inizio 2023 quando è molto probabile che l’inflazione sarà ancora ben oltre il target del 2%.
Gli ha fatto eco il suo omologo di Chicago, Charles Evans, secondo il quale l’inflazione rimane “inaccettabilmente elevata” e la Fed “continuerà ad alzare il costo del denaro per il resto dell’anno e all’inizio del prossimo”.
Sul Forex il biglietto verde è ancora in lieve ribasso nei confronti delle altre valute dopo il tonfo di ieri, in attesa dell’uscita questo pomeriggio in Usa dei dati sui prezzi alla produzione e sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,033 e il dollaro/yen a 132,6.
Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,7%) a 98 dollari e il Wti (+0,7%) a 92,6 dollari, dopo la sessione di ieri movimentata dall’incremento delle scorte Usa e dalla riapertura dell’oleodotto russo verso l’Est Europa.
Intanto l’Agenzia internazionale dell’energia ha alzato le previsioni sulla domanda globale di petrolio per quest’anno, stimando ora un aumento di 2,1 milioni di barili al giorno, superiore di 380.000 barili rispetto all’indicazione precedente.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di due punti base in area 206, con il rendimento del decennale italiano al 2,97%.
Tornando a Piazza Affari, bene in particolare Telecom Italia (+1,7%), Tenaris (+1,6%), Diasorin (+1,3%), Eni (+1,3%), Inwit (+1,2%) e Saipem (+1%), mentre le vendite colpiscono soprattutto Interpump (-1,2%) e Pirelli (-1,1%).
Fonte MarketInsight