Il documento presentato oggi in Consiglio da Claudio Marignani
FIRENZE. «Una deroga sul numero degli abitanti, affinché Siena rimanga capoluogo del territorio attuale, sul modello di quanto avviene per altri territori»: è questa la richiesta principale avanzata stamani (22 ottobre) dal Consigliere regionale del Pdl Claudio Marignani attraverso un ordine del giorno presentato in aula durante la seduta straordinaria del Consiglio regionale, riunito proprio per definire gli assetti delle nuove Province. Deroga per Siena, dunque, o, in subordine, la richiesta «che Siena divenga capoluogo di provincia dei territori delle attuali province di Siena e Grosseto, così come proposti dal Consiglio per le Autonomie Locali (Cal)».
Stringenti le motivazioni portate a sostegno di questa posizione da Marignani nella parte narrativa del suo documento: «Il riassetto delle province chiama insieme identità, storia e futuro attraverso una riorganizzazione amministrativa del territorio affrettata ma matura nella sua cornice generale – scrive Marignani – tanto che se volessimo parlare davvero di riorganizzazione amministrativa dovremmo partire dai Comuni che rappresentano una cellula primaria che non corrisponde più alle modificazione sociali ed economiche, con confini spesso non più attuali. L’importanza culturale (candidata come capitale europea della cultura 2019), storico-paesaggistica (nel territorio 4 siti patrimonio mondiale dell’Unesco), turistica, enogastronomica, che caratterizza Siena e la sua provincia, tanto che ciò ha portato il Presidente della giunta regionale a esprimersi pubblicamente per il mantenimento di Siena capoluogo di un’area vasta comprendente anche i territori delle attuali province di Arezzo e Grosseto (posizione condivisa dalla cittadinanza e da tutte le forze politiche senesi che riponevano fiducia nel mantenimento dell’impegno pubblicamente assunto)».
Ancora: «L’importanza strategica sul piano economico di Siena, per la presenza del terzo gruppo bancario italiano e di una Fondazione che ha elargito risorse a fondo perduto a sostegno e vantaggio dell’intera regione, delle sue istituzioni e di tutto il tessuto economico, industriale, nonché per la crescita infrastrutturale. Siena è poi sede di istituzioni conosciute nel mondo quali l’Università, l’Università per Stranieri, l’Accademia Chigiana; rinomate in Europa come l’Accademia dei Rozzi, e vanta tradizioni storiche e eccellenze che la rendono unica: nelle biblioteche senesi sono contenuti circa 40.000 testi di storia dell’arte; Siena fa sfoggio del primo ospedale della storia con documenti che ne parlano sin dal X secolo (oggi contenitore culturale di maggiori dimensioni europee)». Mille motivi, dunque, per la netta posizione di Marignani che in aula ha avanzato anche un’altra riflessione: «Se Siena – ha detto – avesse continuato a poter elargire le risorse a fondo perduto che ha elargito fino al recente passato, forse oggi avrebbe ricevuto un trattamento differente».