Presentato documento alle procure di Arezzo e Siena
SIENA. Una nuova “tegola” sui vertici dell’ateneo senese. Mentre ancora non si chiudono le indagini sul buco dell’Ateneo e sull’elezione del Rettore ecco che è notizia di queste ore la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Siena e, congiuntamente, a quella di Arezzo che vede come protagonista proprio l’attuale rettore Angelo Riccaboni.
Nel documento si fa chiaro riferimento agli incarichi che Riccaboni ha avuto dal 1997 al 2008 all’interno del polo aretino dell’Università di Siena. Da membro del Cda (fino al 2006) a Presidente del Nucleo di Valutazione dell’Ateneo nonchè consulente per società e membro di gruppi di ricerca nati all’interno dell’ateneo in cui compaiono, con ruoli e compentenze diverse sempre gli stessi nomi. Insomma, secondo quanto riferito dall’esponente, si tratterebbe di un intreccio di interessi all’interno di un pool nel quale alcuni dei membri sarebbero legati anche da rapporti di parentela.
L’esponente chiede di fare luce principalmente su eventuali danni causati alle finanze dell’Università attraverso incarichi pubblici e privati messi in atto da ricercatori, docenti di master, consulenti dell’università tutti riferibili o riconducibili nel rapporti lavorativi all’attuale “Magnifico”.
Citate nell’esposto due società nate all’ombra del Polo Universitario aretino: una nata all’interno di un Gruppo di ricerca, composta da studiosi di settore, legata alla facoltà di economia di Arezzo; l’altra, nata qualche anno dopo, composta da studiosi e ricercatori che avevano il primario compito di costruire e tenere rapporti tra le imprese, l’Ateneo aretino e l’Amministrazione.
L’esposto chiede di far luce anche sul ruolo che il rettore Riccaboni ha rivestito dal 2005 al 2009 (anni in cui l’Ateneo senese ha accumulato una buona parte di debiti di gestione) in collaborazione con Loriano Bigi: i due hanno avuto il compito di valutazione dei dirigenti dell’ateneo, definizione di soluzioni per l’ampliamento della pianta organica del personale tecnico amministrativo ed anche definizione di un progetto volto alla distribuzione del salario accessori per i tecnico amministrativi. Lo stesso che ormai da diversi mesi è stato negato ai dipendenti per “ripianare” il buco di bilancio.
L’estensore dell’esposto alle procure di Arezzo e Siena parla di documenti da produrre a sostegno di quanto narrato nel documento e chiede che, alla luce delle perplessità evidenziate, vengano accertati i fatti per come sono accaduti realmente.