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Il rally settimanale di Wall Street si interrompe bruscamente con gli indici che arretrano e perdono parte del guadagno delle sedute precedenti. Alla base del movimento la difficoltà nel proseguire il trend rialzista in assenza di notizie positive sia dal fronte macro economico che da quello bellico, ormai entrato nel sesto mese di attività.
In aggiunta, il mercato attende le trimestrali dei pezzi da novanta del settore tecnologico, con Microsoft, Apple, Amazon, Facebook e Google che assommano praticamente la metà della capitalizzazione dell’indice Nasdaq.
Pur riuscendo a non chiudere sui minimi intraday, il Nasdaq cede l’1,9%, lo S&P500 lo 0,9% ed i Dow Jones lo 0,4%.
In deciso calo Facebook (-7,5%), Google (-5,8%) e Nvidia (-4%), mentre crolla Snapchat (-40%) che scivola ai minimi dall’IPO.
Il bilancio della settimana si chiude in verde con il Nasdaq che avanza del 3,3%, lo S&P500 del 2,5% ed il Dow Jones del due per cento.
VIX invariato a 23,1 punti.
Prosegue il crollo dei rendimenti obbligazionari domestici che scendono di ulteriori quindici punti base sulla scadenza decennale al 2,75%, aggiungendosi alla débacle del giorno precedente (-13bps).
Petrolio in calo (-1,5%) a 95 dollari al barile, mentre i metalli preziosi danno qualche segnale di risveglio ad eccezione dell’argento, il quale dopo l’ennesima falsa partenza (+1%) chiude in ribasso dell’uno per cento. L’oro chiude in progresso dello 0,7%, dimezzando i guadagni iniziali, mentre sorprende il palladio che guadagna l’otto.
Sul mercato valutario il dollaro termina l’ottava debolmente scivolando a 1,021 nei confronti della moneta unica e 136 rispetto allo yen giapponese.
Fonte MarketInsight