Non ci sarà il bando straordinario, revisione dell'attività istituzionale
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SIENA. Il bilancio consuntivo 2010 della Fondazione Monte dei Paschi mostra per la prima volta un disavanzo di 128,5 milioni di euro. Due i motivi principali: la mancata concessione del dividendo della Banca e lo sforzo considerevole richiesto per l’aumento di capitale della banca stessa.
La Fondazione ha infatti dovutoi destinare 150 milioni di euro al fondo oscillazione titoli, in conseguenza della quale è’ avvenuto il trasferimento dal comparto immobilizzato a quello dell’attivo circolante delle partecipazioni di Mediobanca e Intesa (poi ceduta). In virtù del risultato negativo, quest’anno non ci sarà il bando ordinario per le erogazioni. ”Sono in corso di valutazione – ha assicurato Mancini – le forme con cui erogare risorse, comunque molto limitate, da destinare alle principali emergenze del territorio, relativamente ai settori dello sviluppo economico e del sociale, ed agli impegni pluriennali”. Mancini ha detto che “l’attività istituzionale della Fondazione, già parzialmente ridotta nel 2010 subirà in questo e nei prossimi anni un ulteriore contrazione.Un momento delicato che potrà essere superato solo con un deciso ritorno alla reddività da parte della Banca”.
La banca ”deve correre’, ha detto il presidente della Fondazione; amministratori e management hanno la ”fiducia” della Fondazione e poi tra nove mesi, al momento della scadenza del mandato del CdA della banca, gli azionisti ”dovranno dare un giudizio sulle attuali cariche”.
A chi gli chiedeva se da parte della Fondazione ci sia stato uno scarso livello di controllo sugli amministratori della banca, Mancini ha risposto che ”la banca fa il suo mestiere e la Fondazione fa il suo. Svolgiamo il nostro ruolo di azionisti in modo non appariscente ma in maniera ferma e puntuale, abbiamo dato piena liberta’ al management della banca e abbiamo detto quali erano gli elementi di soddisfazione e quelli di non soddisfazione”. Adesso, ha sottolineanto, ”non ci sono rivoluzioni, abbiamo ribadito e ribadiamo la fiducia al management della banca”. Certo, l’istituto di Rocca Salimbeni adesso ”deve correre”, ma ”abbiamo fiducia negli amministratori e nel management e pensiamo che possano dimostrare le capacita’ che hanno. Tra 9 mesi scade il mandato e tireremo le somme”. Rispondendo ad una domande che chiedeva se ci sarà un giudizio sui vertici della banca, Mancini ha risposto che ”tra 9 mesi il consiglio scade, è’ normale che prima di fare le proposte sui candidati gli azionisti dovranno dare un giudizio sulle attuali cariche”. Però, ha aggiunto, ”non mi sento di anticipare giudizi: è un momento delicato ma abbiamo piena fiducia nell’impegno e nella capacita’ di dare le risposte”.
Mancini ha ribadito i ”rapporti strettissimi” tra Fondazione e banca ”soprattutto nei momenti di certe scelte”, ribadendo una richiesta gia’ fatta nel corso dell’assemblea di aprile: ”Se gli azionisti non prendono i dividendi non e’ giusto che il management prenda premi eccessivi. L’ho detto in assemblea, il presidente Mussari ha risposto, per i dirigenti e’ gia’ stato fatto, aspettiamo che gli amministratori facciano altrettanto. Noi ci siamo gia’ ridotti i compensi”.
A chi gli chiedeva se l’aumento di capitale in atto sarà sufficiente, Mancini si è limitato a rispondere che ”stando a quanto detto dalla banca l’aumento di capitale è sufficiente, ne prendo atto. Hanno fatto una richiesta precisa dopo un’attenta valutazione, non vedo perché la richiesta dovrebbe essere inferiore al necessario”. E sull’oscillazione del titolo in Borsa, Mancini ha affermato: “C’è un turbolenza generale legata agli affari internazionali e alla Grecia. Poi quando c’è l’annuncio di aumento di capitale il titolo inizialmente soffre. Speriamo che il titolo torni a crescere quanto prima”.
(Foto di Corrado De Serio)
Guarda il video di Juri Guerranti: http://www.youtube.com/watch?v=VC0638zUtVQ
La Fondazione ha infatti dovutoi destinare 150 milioni di euro al fondo oscillazione titoli, in conseguenza della quale è’ avvenuto il trasferimento dal comparto immobilizzato a quello dell’attivo circolante delle partecipazioni di Mediobanca e Intesa (poi ceduta). In virtù del risultato negativo, quest’anno non ci sarà il bando ordinario per le erogazioni. ”Sono in corso di valutazione – ha assicurato Mancini – le forme con cui erogare risorse, comunque molto limitate, da destinare alle principali emergenze del territorio, relativamente ai settori dello sviluppo economico e del sociale, ed agli impegni pluriennali”. Mancini ha detto che “l’attività istituzionale della Fondazione, già parzialmente ridotta nel 2010 subirà in questo e nei prossimi anni un ulteriore contrazione.Un momento delicato che potrà essere superato solo con un deciso ritorno alla reddività da parte della Banca”.
La banca ”deve correre’, ha detto il presidente della Fondazione; amministratori e management hanno la ”fiducia” della Fondazione e poi tra nove mesi, al momento della scadenza del mandato del CdA della banca, gli azionisti ”dovranno dare un giudizio sulle attuali cariche”.
A chi gli chiedeva se da parte della Fondazione ci sia stato uno scarso livello di controllo sugli amministratori della banca, Mancini ha risposto che ”la banca fa il suo mestiere e la Fondazione fa il suo. Svolgiamo il nostro ruolo di azionisti in modo non appariscente ma in maniera ferma e puntuale, abbiamo dato piena liberta’ al management della banca e abbiamo detto quali erano gli elementi di soddisfazione e quelli di non soddisfazione”. Adesso, ha sottolineanto, ”non ci sono rivoluzioni, abbiamo ribadito e ribadiamo la fiducia al management della banca”. Certo, l’istituto di Rocca Salimbeni adesso ”deve correre”, ma ”abbiamo fiducia negli amministratori e nel management e pensiamo che possano dimostrare le capacita’ che hanno. Tra 9 mesi scade il mandato e tireremo le somme”. Rispondendo ad una domande che chiedeva se ci sarà un giudizio sui vertici della banca, Mancini ha risposto che ”tra 9 mesi il consiglio scade, è’ normale che prima di fare le proposte sui candidati gli azionisti dovranno dare un giudizio sulle attuali cariche”. Però, ha aggiunto, ”non mi sento di anticipare giudizi: è un momento delicato ma abbiamo piena fiducia nell’impegno e nella capacita’ di dare le risposte”.
Mancini ha ribadito i ”rapporti strettissimi” tra Fondazione e banca ”soprattutto nei momenti di certe scelte”, ribadendo una richiesta gia’ fatta nel corso dell’assemblea di aprile: ”Se gli azionisti non prendono i dividendi non e’ giusto che il management prenda premi eccessivi. L’ho detto in assemblea, il presidente Mussari ha risposto, per i dirigenti e’ gia’ stato fatto, aspettiamo che gli amministratori facciano altrettanto. Noi ci siamo gia’ ridotti i compensi”.
A chi gli chiedeva se l’aumento di capitale in atto sarà sufficiente, Mancini si è limitato a rispondere che ”stando a quanto detto dalla banca l’aumento di capitale è sufficiente, ne prendo atto. Hanno fatto una richiesta precisa dopo un’attenta valutazione, non vedo perché la richiesta dovrebbe essere inferiore al necessario”. E sull’oscillazione del titolo in Borsa, Mancini ha affermato: “C’è un turbolenza generale legata agli affari internazionali e alla Grecia. Poi quando c’è l’annuncio di aumento di capitale il titolo inizialmente soffre. Speriamo che il titolo torni a crescere quanto prima”.
(Foto di Corrado De Serio)
Guarda il video di Juri Guerranti: http://www.youtube.com/watch?v=VC0638zUtVQ