L'ad ha inviato una lunga lettera alle organizzazioni sindacali
di Augusto Mattioli
SIENA. Venerdì i sindacati di Banca Mps si incontreranno con l’amministratore delegato di Banca Mps dando inizio all’atteso confronto sul Piano industriale 2022/2026 presentato lo scorso 23 giugno.
Oggi Lovaglio ha inviato ai sindacati una lunga lettera nella quale fa indica i punti principali del piano stesso che scrive “si propone l’obiettivo di assicurare al MPS un futuro di sviluppo sostenibile, caratterizzandosi quale Banca commerciale semplice, che poggia su solide fondamenta, agile nel suo funzionamento e facile nell’interazione per i clienti attraverso chiare direttive strategiche, In particolare: – un modello di business con redditività sostenibile, grazie alla rifocalizzazione dell’attività commerciale e alla semplificazione del Gruppo; – una struttura di bilancio solida e resiliente, grazie al rafforzamento significativo della posizione di capitale, al continuo miglioramento del profilo di rischio e alla sostenibilità di lungo termine del funding e della posizione di liquidità”. Un progetto la cui strategia scrive Lovaglio” è supportata dall’aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro atteso entro la fine del 2022, funzionale ad abilitare l’evoluzione del modello di business, sostenendone l’efficienza operativa e gli investimenti in digitalizzazione, consentendo alla Banca di adeguare gli indicatori patrimoniali ai migliori standard di mercato”.Il Piano Industriale 2022-2026 aggiunge l’Ad si pone come principale obiettivo “quello di generare una redditività duratura nel tempo, a beneficio dei clienti, dei dipendenti e dei territori nei quali opera, facendo leva sulle sue caratteristiche distintive: l’ampio network distributivo con forte radicamento territoriale e il talento delle persone del Gruppo, la piattaforma digitale Widiba, la forza del marchio, la fiducia dei clienti e la cultura nativamente sostenibile della Banca”.
Nella sua lettera Lovaglio sottolinea ai sindacati “come il conseguimento degli obiettivi di redditività sostenibile non può prescindere da una puntuale riduzione dei costi in via strutturale, attraverso una rigorosa politica sulle spese amministrative e l’ottimizzazione della struttura organizzativa e degli organici del Gruppo, da realizzare in stretta necessaria coerenza con il Piano che richiede circa 3.500 uscite entro il 2022 da realizzare, attraverso il confronto sindacale, mediante il ricorso su base volontaria alle prestazioni straordinarie del “Fondo di Solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito”.