SIENA. C’è il corpo dell’attore, con il suo volto mobilissimo e stralunato, ma ci sono anche le scenografie, gli ormai celebri quadri di scena, di colori intensi, di materiali diversi, essi stessi oggetti d’arte, ispirati a maestri come Fausto Melotti e Robert Morris. Antonio Rezza l’attore e Flavia Mastrella l’artista, hanno segnato ormai da decenni il teatro (ma anche il cinema) italiano. Il loro spettacolo “IO” che risale al 1998 è l’appuntamento di domani (24 giugno) del festival Voci di Fonte, in programma alle ore 22 nell’anfiteatro naturale delle fonti di Pescaia con l’incontro con il pubblico dopo la rappresentazione.
La rassegna è alla quinta edizione ed è promossa dal Comune di Siena e dal centro di ricerca e produzione teatrale laLut con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
All’interno del festival che presenta due prime nazionali il 26 e il 27 giugno (con il regista polacco Marcin Wierzchowski e il suo spettacolo “Le idiote” e il Teatro Minimo con “Iupiter”) e lavori di giovani autori, c’è una sezione particolare che si chiama “Memoria di scena” e che, dopo aver ospitato in passato spettacoli “storici” dei Bread and Puppet e di Pippo Delbono, quest’anno rende omaggio ad Antonio Rezza e Flavia Mastrella. Un sodalizio il loro, che inizia nel 1987, e che porta alla realizzazione di sette opere teatrali interpretate da Rezza di cui, oltre ad IO, Barba e cravatta (1990), Pitecus (1995), Fotofinish in bianco e nero (2003).
Non solo teatro, però. Anche il cinema li vede protagonisti sia di cortometraggi (Schizzopatia, Confusus) che di lungometraggi (Escoriandoli). Alcuni corti vengono trasmessi in televisione, dove, tra l’altro, Rezza è protagonista di alcuni programmi. L’attività a 360 gradi di Antonio Rezza comprende poi anche la scrittura, con libri tra cui “Non cogito ergo digito” a “Son(n)o”. Ma torniamo a “IO”. Lo spettacolo è la rappresentazione disincantata di un’intera società; come si legge nelle note di regia “Io col corpo giallo si aggira ai margini della società, avido e megalomane. Mangia tutto ciò che è vita, inventa strumenti domestici dove mette a frullare uomini, cicogne e divinità”. La catastrofe poi arriverà quando IO si trasforma in Super-Io, il mirabile frutto di una psicoanalisi che anziché liberare l’uomo lo ha incatenato all’immobilismo. Ma intanto i vari personaggi si modificano, al pari delle tele, in un gioco continuo mutante di forme e linee.Il festival poi prosegue, mercoledì 25 giugno, è in scena (ore 22) il giovane gruppo AbeleCaino con Assunta Pertuso (e le splendide illusioni dell’amore), coprodotto dallo stesso Festival e alle 23 EmmeA’ Teatro con Lampedusa è uno spiffero!!!
La rassegna è alla quinta edizione ed è promossa dal Comune di Siena e dal centro di ricerca e produzione teatrale laLut con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
All’interno del festival che presenta due prime nazionali il 26 e il 27 giugno (con il regista polacco Marcin Wierzchowski e il suo spettacolo “Le idiote” e il Teatro Minimo con “Iupiter”) e lavori di giovani autori, c’è una sezione particolare che si chiama “Memoria di scena” e che, dopo aver ospitato in passato spettacoli “storici” dei Bread and Puppet e di Pippo Delbono, quest’anno rende omaggio ad Antonio Rezza e Flavia Mastrella. Un sodalizio il loro, che inizia nel 1987, e che porta alla realizzazione di sette opere teatrali interpretate da Rezza di cui, oltre ad IO, Barba e cravatta (1990), Pitecus (1995), Fotofinish in bianco e nero (2003).
Non solo teatro, però. Anche il cinema li vede protagonisti sia di cortometraggi (Schizzopatia, Confusus) che di lungometraggi (Escoriandoli). Alcuni corti vengono trasmessi in televisione, dove, tra l’altro, Rezza è protagonista di alcuni programmi. L’attività a 360 gradi di Antonio Rezza comprende poi anche la scrittura, con libri tra cui “Non cogito ergo digito” a “Son(n)o”. Ma torniamo a “IO”. Lo spettacolo è la rappresentazione disincantata di un’intera società; come si legge nelle note di regia “Io col corpo giallo si aggira ai margini della società, avido e megalomane. Mangia tutto ciò che è vita, inventa strumenti domestici dove mette a frullare uomini, cicogne e divinità”. La catastrofe poi arriverà quando IO si trasforma in Super-Io, il mirabile frutto di una psicoanalisi che anziché liberare l’uomo lo ha incatenato all’immobilismo. Ma intanto i vari personaggi si modificano, al pari delle tele, in un gioco continuo mutante di forme e linee.Il festival poi prosegue, mercoledì 25 giugno, è in scena (ore 22) il giovane gruppo AbeleCaino con Assunta Pertuso (e le splendide illusioni dell’amore), coprodotto dallo stesso Festival e alle 23 EmmeA’ Teatro con Lampedusa è uno spiffero!!!
Informazioni e prenotazioni: mob. 334 9647660. www.vocidifonte.org