I rapporti personali come soluzione degli interessi particolari
SIENA. Il ragionamento che il Circolo Città Domani ha fatto sul recente voto amministrativo a Siena prende le mosse da due fatti eclatanti: la buona affermazione della lista Sinistra per Siena e soprattutto della candidata a Sindaco Laura Vigni, la volontà dei senesi di collocarsi nel filone della costruzione di un’alternativa a Berlusconi che monta a livello nazionale (che forse in parte spiega il risultato notevole della coalizione del centrosinistra).
Ci sono però altri fatti assai meno positivi, in primo luogo la scomparsa pressoché totale delle forze più autenticamente di sinistra dal consiglio comunale, sicuramente dovuta ad un supino appiattimento di queste nella subalternità verso il sistema politico dominante in città.
La questione più grave è però rappresentata dallo spostamento su posizioni moderate e conservatrici della maggioranza del PD, che non ha avuto difficoltà a raccogliere i voti di un imbelle centro destra, rinunciatario a tal punto da far preferire a molti suoi elettori di esprimere direttamente il proprio consenso verso figure che, dall’interno del sistema di potere, meglio avrebbero potuto garantire interessi di gruppo e personali.
Non dissimile è la lettura che diamo del successo delle liste dei Riformisti e di Siena Futura, che impropriamente qualcuno pensa possano riferirsi a valori socialisti, ma che di quella tradizione hanno conservato solo la capacità di tessere rapporti personali fini a se stessi.
In generale riteniamo che il Consiglio Comunale che si va ad insediare rappresenti un ulteriore segno dell’involuzione della politica cittadina: l’esasperazione personalistica che si è manifestata nella messe di preferenze raccolte da alcuni personaggi segnala che molti cittadini, non potendo più fare affidamento su strumenti e metodi di organizzazione collettiva delle istanze da rivolgere all’Amministrazione Comunale, confidano di poter risolvere le loro questioni personali o di tutelare gli interessi di alcune lobby a cui appartengono, facendo affidamento sui rapporti personali con questo o quello.
E’ una dimostrazione di questo anche lo scarto dei voti raccolti da Ceccuzzi rispetto alla sua coalizione (7% in meno), mentre singoli componenti mietevano innumerevoli preferenze. Ceccuzzi, se queste sono le premesse, rischia di essere solo una fragile foglia di fico per dare una copertura vagamente di sinistra ad una realtà che è marcatamente moderata e conservatrice. Chi ha voluto la creazione del PD – e non si è reso conto dei meccanismi che si stavano innescando – porta tutta intera la responsabilità di una situazione che si è creata nel Consiglio Comunale, che vede la sinistra debole come mai lo è stata negli ultimi sessant’anni di vita della città.
In questo contesto il pericolo è che non ci siano né le condizioni, né la volontà di compiere le scelte fondamentali di cui la città ha bisogno, che il lavoro di equilibrismo e di mediazione tra i vari gruppi porti ad una sostanziale incapacità a sciogliere i nodi che stanno davanti alla città, che prevalga la necessità di adottare i metodi del decisionismo centralista, anziché quelli della partecipazione democratica.
Il Circolo Città Domani e la consigliera Laura Vigni si impegnano fin d’ora a contrastare con ogni mezzo questa deriva, anche offrendosi come punto di riferimento e portatori delle istanze che le forze autenticamente di sinistra intendono sviluppare, nel quadro della difesa e dello sviluppo dei valori di solidarietà, di progresso economico, sociale e culturale e dell’affermazione senza compromessi dell’etica nella cosa pubblica.
Sinistra per Siena