L'associazione invita "dia risposte chi è tenuto a farlo"
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Cinque milioni di presenze a rischio. Gli equilibrismi motivazionali cui sono chiamati gli imprenditori fanno il paio con quelli contabili: le strutture ricettive si trovano da tempo a far coesistere una contrazione dei prezzi praticati al pubblico (-8 per cento rispetto al 2008, calo medio in provincia di Siena secondo l’indagine Confesercenti Toscana) provocata dalla crescente concorrenza globale, con i crescenti costi dell’intermediazione on line, con l’aumento ininterrotto della pressione fiscale e con una negazione sempre più dura dell’accesso al credito, problemi che le accomunano a gran parte delle piccole imprese italiane. “L’aggravante – aggiunge Fucecchi – è che per realtà come quella senese il settore dell’accoglienza diventa sempre più uno dei pochi settori con potenzialità di sviluppo e crescita economica ed occupazionale. E sarebbe oltremodo fatale affossare un patrimonio di 5 milioni di visitatori all’anno, ognuno dei quali è un microinvestitore ed un promotore del nostro territorio”.
Chiarezza sulle risorse e chi le ha. I pochi dati previsionali sulla stagione in corso sin qui emersi vanno tutt’altro che in questa direzione: “a chi fa accoglienza a Siena e dintorni non può certo essere di conforto la crescita del turismo rock sbandierata dalla Regione; serve ben altro. Non possiamo permetterci di non investire in questo settore, serve capire i budget che sono a disposizione e come verranno impiegati per rilanciarlo. Non basta avere ragguagli saltuari su presenze a fiere e microinterventi. Servono segnali organici e forti. Chi può e deve battere un colpo, lo faccia”.