SAN CASCIANO DEI BAGNI. La prestigiosa giuria del premio per il Giornalismo culturale di San Casciano dei Bagni, giunto alla sua XI edizione, con voto unanime, ha assegnato a Tullio Kezich il premio per il 2008.
Scrittore, drammaturgo e autorevole saggista a livello internazionale, Kezich è da sempre uno dei più prestigiosi critici cinematografici nostrani, penna sopraffina contesa dai quotidiani e delle riviste nazionali.
“La scrittura di Kezich (al suo “mestiere della scrittura” è stato dedicato nel 2007 un volume di vari autori) e la sua accattivante comunicazione culturale attraverso riviste e giornali, sono fondate su una suggestiva originalità di linguaggio e sono connotate da una particolare elaborazione narrativa del clima, dell’ambiente, delle tensioni intellettuali di un tempo sempre attuale della nostra storia e della nostra vita culturale e artistica – leggiamo sulle motivazioni espresse dalla giuria presieduta da Lucio Villari – L’esperienza teatrale (oltre 50 spettacoli) e il lavoro di adattamento e di rilettura drammaturgia fatto da Kezich di opere fondamentali della letteratura italiana e europea del Novecento, a cominciare da “la coscienza di Zeno” di Italo Svevo, insieme con la frequentazione delle idee e delle invenzioni del cinema, gli permettono di muoversi con distaccata eleganza, con affettuosa ironia, con sorniona autocritica in un territorio della scrittura che è un modello unico di rigore critico e insieme un metodo di “salvezza” dal fascino del palcoscenico e della magia del vissuto, della bellezza e della “menzogna” del set cinematografico.”
L'occasione della consegna del premio è stata colta dagli intellettuali intervenuti come ideale per riflettere sulla decadenza della società attuale e sul ruolo sempre più relegato degli uomini di cultura, schiacciati da una televisione che appiattisce verso il basso e danneggiati da osservazioni spesso impopolari.
In questo scenario, il premio per il Giornalismo culturale di San Casciano, resta una piccola realtà da difendere, una nicchia di cultura che, ormai da tempo resiste alle intemperie della generale "incultura".Colta al balzo, dunque, anche l'occasione per commentare l'ultima esternazione di Alberto Asor Rosa che, dalle pagine di Repubblica ha avvicinato il filosofo Gentile e l'attuale Ministro all'Istruzione Gelmini. Asor Rosa. L'intellettuale di Monticchiello ha segnalato come nel periodo fascista almeno c'era un filosofo ad occuparsi della cultura. Nel berlusconismo le cose andrebbero decisamente peggio.
Se Lucio Villari ha condiviso l'idea di Asor Rosa, con degli "storici distinguo" Nello Aiello è intervenuto riducendo la polemica e "tagliando corto": scegliere tra i due è come scegliere due fastidiose malattie, ha detto Aiello "ispirato" al concetto di "malattia" dal fatto che pare questa affermazione di Asor Rosa sia stata ripresa addirittura da un questionario presentato agli infermieri professionali. Quest’anno, fra i tanti intellettuali che hanno composto la giuria di questo importante premio che tenacemente si oppone alla pochezza del giornalismo nazionale, erano presenti alla premiazione, oltre al sempre più popolare Sindaco Franco Picchieri e al Presidente della giuria Lucio Villari, Camilla Cederna, Barbara Mastella, Nello Aiello e Paolo Franchi. Presenti, oltre ai tanti amministratori del circondario, anche molte delle tante personalità che vivono nel territorio a partire da Paolo Bulgari che, come ormai da tradizione, ha assistito alla premiazione in prima fila.
Resiste alla generale decadenza la cultura declinata a San Casciano
di Ivan Meacci