SIENA. Dal Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione le bonifiche e la ripubblicizzazione dei servizi del servizio idrico riceviamo e pubblichiamo.
“Con la creazione delle Newco in Publiacqua e Acque Spa, fatte passare come una ripubblicizzazione del servizio, nel 2021 è iniziato il percorso per la costituzione di una Multiutility nella Toscana centrale con la funzione, allo stato attuale, di aggregare i servizi acqua, rifiuti e energia. Una grande holding finanziaria la cui portata e significato è ormai palese, la Multiutility Toscana 1 costituisce l’avanguardia per la nascita di un colosso prima regionale e poi destinato ad espandersi nel centro Italia.
Si tratta di un’operazione puramente economico-finanziaria , rivestita solo apparentemente di principi e valori, mentre l’approccio culturale e politico nella gestione dei servizi pubblici locali è decisamente di stampo privatistico. Al Pd toscano non è bastato privatizzare il servizio idrico adesso ne vuole addirittura la finanziarizzazione, necessaria secondo loro per reperire investimenti attraverso la quotazione in borsa, come se questi servizi fossero un bene di consumo qualsiasi, e non beni e servizi essenziali per la vita dei cittadini.
Con questa scelta politica scellerata ed antidemocratica, la mercificazione totale dei beni comuni, è in via di compimento, invece i servizi non devono essere subordinati alle logiche di mercato, ma piuttosto dovrebbero essere gestiti per conto della comunità garantendo rispetto dei diritti dei cittadini e delle cittadine.
Una Società Per Azioni che pone in primo piano il profitto e la remunerazione del capitale investito, snaturando il concetto di bene comune sancito dal referendum del 2011. In altri termini, un enorme carrozzone sulle spalle dei cittadini toscani che garantisca profitti soprattutto ai comuni più grandi.
Speravamo che a questa operazione, portata avanti dai comuni di Firenze Prato ed Empoli, roccaforti della maggioranza regionale, incontrasse degli ostacoli dai comuni più piccoli e in quelli gestiti dal centro destra, questo ricordando che nel 2020, l’assemblea dei comuni dell’AIT si era espressa all’unanimità contro il progetto del maxi gestore unico regionale, che nella sostanza avrebbe effetti analoghi all’operazione che si tenta di fare con la multiutility.
Anche la CGIL e di recente la CISL toscana hanno espresso le proprie perplessità e chiesto un coinvolgimento nelle scelte di cittadini e lavoratori.
Invece proprio in questi giorni abbiamo appreso che anche il sindaco di Siena si è espresso in modo favorevole sul progetto, mostrando un’estrema miopia sul fatto che i singoli comuni non avranno sui servizi alcuna possibilità di programmazione e di controllo, di fatto saranno i comuni più grandi, centrali nella regione e che detengono le più alte quote societarie, a prendere tutte le decisioni. Il sistema di gestione dei servizi pubblici ha già mostrato in questi anni tutte le debolezze che si generano, allontanando le decisioni dai territori e espropriando addirittura Sindaci e Consigli Comunali di qualsiasi potere di intervento e modifica dei servizi stessi.
La creazione della Multitutility dovrà passare da una deliberazione dei consigli comunali e, per norma di legge, gli enti locali debbono sottoporre lo schema di atto deliberativo a forme di consultazione pubblica, quindi chiediamo, per il rispetto dovuto alla volontà dei cittadini espressa nel referendum del 2011, che sia dato ampio spazio alla trasparenza e alla consultazione, perché le decisioni in merito siano prese consapevolmente ed in modo partecipato.
(*) CCA dbr –: Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps – Associazione ‘Comitato Acqua alla gola Massa – Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua – Movimento Consumatori Nazionale aps – Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara – IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità aps – Magliette Bianche di Massa Carrara. Con il supporto del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (Nazionale).