L'ex generale dei paracadutisti della Folgore interviene nel dibattito politico
SIENA. Esiste un problema sicurezza a Siena? Sicuramente sì, non è certamente quello delle grandi metropoli, ma le aggressioni, i furti nelle case, l’arroganza soprattutto nelle ore notturne ci fotografa una realtà ben diversa dalla Siena di 10-20 anni fa e l’isola felice è ormai affondata almeno da una generazione.
“Non passa serata in cui non avvengano situazioni anomale di vario genere ed entità, solo raramente diffuse se non tramite il passaparola cittadino. Non sono un mistero le cause: quelle scatenanti, determinate dall’alcool e dai fiumi di droga che scorrono sulle lastre. Ma poco ci si sofferma sulle cause congenite, determinate dalla devastazione del tessuto sociale cittadino” spiega Sergio Fucito, candidato al consiglio comunale nella lista Pdl ed ex generale dei paracadutisti del 186° Reggimento Folgore.
“Se infatti l’assunzione di stupefacenti può creare i presupposti di una rissa o di atti di teppismo – prosegue Fucito – mal si spiegano così furti e rapine o gli atti sempre più frequenti di pervertiti e stupratori. Tutto ciò ha una sola causa: il venir meno della compattezza comunitaria, grazie alla quale i rioni cittadini venivano vissuti e quindi controllati ad ogni ora del giorno e della notte. Una ricchezza perduta, colpevole la politica fino ad oggi perseguita dalle amministrazioni comunali passate che hanno trasformato Siena in una “città museo” che chiude alle 20 precipitando le strade del centro storico in un deserto popolato da bande di “balordi”. Una ricchezza perduta anche per l’ingordigia di “palazzinari”, responsabili della cacciata dei senesi dal centro al fine di installare una popolazione priva di radici, pari almeno al 30% della popolazione cittadina, composta da studenti fuorisede ed immigrati”.
Sergio Fucito spiega: “Per quanto importanti e necessari, non sono però solo lampioni, telecamere o maggiori forze di polizia a poter risolvere questa grave situazione, ma scelte urbanistiche che favoriscano le piccole attività commerciali indispensabili per chi in un quartiere ci vive veramente, le stesse attività fino ad oggi snobbisticamente considerate “poco chic” dalla sinistra al governo a tutto vantaggio di grandi catene commerciali, banche e negozi “grandi marche”. Servono scelte urbanistiche che favoriscano quei punti di aggregazione giovanile e non che creino spazzi illuminati e vissuti da tutti anche nelle ore notturne. Servono scelte urbanistiche che tendano a ristabilire il centrale ed indispensabile ruolo della Contrada favorendo il raggiungimento di una proporzione numerica sostenibile tra senesi ed ospiti nel centro storico. Continuando su questo piano inclinato la situazione della sicurezza a Siena non può che ulteriormente ed inevitabilmente peggiorare” conclude il generale Sergio Fucito.