Le associazioni contro il patrocinio del Comune all'evento sull'ideologia gender
SIENA. Arcigay Siena-Movimento Pansessuale, Non una di Meno Siena, Arci, Anpi, Archivio Udi, Centro Mara Meoni, Conferenza delle donne democratiche di Siena e Coordinamento donne CGIL e SPI CGIL contro l’amministrazione che ha dato il patrocinio all’evento “L’ideologia del gender e i pericoli per i diritti delle donne e dei bambini”
Apprendiamo con rammarico e con rabbia la notizia che il Comune di Siena ha dato il proprio patrocinio all’evento dal titolo “L’ideologia del gender e i pericoli per i diritti delle donne e dei bambini”, una iniziativa verso la quale esprimiamo piena contrarietà e disappunto. Sostenere con lo strumento del patrocinio pubblico iniziative come questa equivale a foraggiare l’operato di chi consapevolmente e colpevolmente diffonde fake news e informazioni senza fondamento scientifico offendendo la dignità delle persone LGBTQIA+* e seminando odio.
Con questa nota, intendiamo fare chiarezza sulla vera natura di iniziative come questa. La presunta “ideologia del gender” a cui si fa riferimento nel titolo dell’iniziativa è un’invenzione, una bufala costruita ad arte e concepita per screditare i progetti di educazione all’affettività promossi dalle nostre associazioni che quotidianamente si impegnano a costruire un mondo più aperto, inclusivo, accogliente e rispettoso delle differenze.
“L’ideologia gender”, dunque, non esiste. Esistono gli studi di genere, un campo di ricerca interdisciplinare consolidato anche in Italia che approfondisce le implicazioni socio-culturali legate alle identità di genere e ai ruoli di genere. Questo corpus di conoscenze accademiche fa tesoro delle elaborazioni e delle pratiche del movimento femminista e transfemminista ma anche delle lotte per i diritti civili e il riconoscimento della piena cittadinanza delle persone indipendentemente dalla loro razza/etnia, sesso, genere, disabilità e classe sociale.
Per amore di verità, i relatori e le relatrici dell’incontro dovrebbero spiegare una volta per tutte, in che modo l’autodeterminazione e la felicità delle persone LGBTQIA+* costituirebbe una minaccia per la società e in che modo l’estensione di diritti e opportunità a chi non ne ha, metterebbe in pericolo i diritti già acquisiti di donne e bambini. Inoltre, ci piacerebbe sapere con quali mezzi una minoranza discriminata, marginalizzata e non tutelata dalla legge può agire come una “dittatura”. Chi distorce le richieste di libertà ed uguaglianza della comunità LGBTQIA+* assumendo violente e inaccettabili posizioni trans-escludenti, nega i diritti di chi non ha voce per difendere i privilegi della cultura eterosessuale, cisgender, binaria, sessista e patriarcale di cui è espressione.
Gli inventori dell’ideologia gender parlano di censura alla propria libertà di espressione, ma nel diffondere pregiudizi e odio nei confronti delle persone LGBTQIA+* non si agisce alcuna libertà, si compie discriminazione. Piuttosto che di una fantomatica ed inesistente “ideologia gender” dovremmo avere il coraggio di parlare di omo-lesbo-bi-trans-a-fobia, degli atti di violenza, intimidazione e mobbing che le persone LGBTQIA+* subiscono ogni giorno in famiglia, a scuola e sui luoghi di lavoro. Sono troppe le persone trans* che diventano bersaglio di violenza e odio, le figlie e i figli delle famiglie arcobaleno a cui è negato pieno riconoscimento giuridico, le donne costrette a subire ricatti perché lo Stato non le sostiene abbastanza nei loro percorsi di fuoriuscita dalla violenza, le persone con disabilità che non accedono a spazi e servizi a cui avrebbero diritto. Invitiamo la città a boicottare l’evento per dare un chiaro segnale all’amministrazione che a Siena non c’è posto per chi promuove la cultura dell’odio.
Arcigay Siena-Movimento Pansessuale, Non una di Meno Siena, Arci, Anpi, Archivio Udi, Centro Mara Meoni, Conferenza delle donne democratiche di Siena, Coordinamento donne CGIL e SPI CGIL