Presentato a Siena il progetto per realizzare campi da basket a Grand Bassam. Camp estivo in Costa d’Avorio con allenatori di Mens Sana Basketball Academy
SIENA. La solidarietà va a canestro, costruendo un ponte che collega Italia e Costa d’Avorio. Nasce da Siena, si irradia su Torino e raggiunge Grand Bassam, città ivoriana di quasi 100 mila abitanti che si affaccia sull’Atlantico, il progetto Coast to Costa, presentato nella sede del Gruppo Stampa Autonomo di Siena alla presenza dei rappresentanti di Mens Sana Basketball Academy, Gruppo Abele e Corte dei Miracoli, che lo promuovono e sostengono.
“Diamo una mano in termini di comunicazione a questo progetto – spiega Giovanna Romano, presidente del Gruppo Stampa -, che coinvolge importanti soggetti senesi, nazionali e internazionali. Il nostro compito è fare networking e comunicazione, contribuire come già in passato a far emergere il valore di Siena fuori dalle mura e appoggiare iniziative di solidarietà che si rivolgano ad altri continenti, come l’Africa: siamo lieti di collaborare con Mens Sana Basketball Academy, una realtà che ha moltissimo da insegnare, al contempo portiamo avanti un’interlocuzione con il Coni per dare continuità a Coast to Costa, insomma questo è soltanto l’inizio”.
Mente del progetto è Filippo Amari, 49enne senese impiegato nell’industria farmaceutica con la passione del basket nel sangue, tanto da dedicare il proprio tempo libero al settore giovanile mensanino, come allenatore. “Coast to costa – dice – si prefigge lo scopo di creare a Grand Bassam un vero e proprio settore giovanile cestistico, mettendo prima radici in Costa d’Avorio e lavorando in prospettiva per divenire una realtà stabile. Il crowfunding lanciato nei mesi scorsi ci ha permesso di raccogliere quasi 5 mila euro, somma destinata a rinnovare i campi da basket o a costruirne di nuovi dentro il Carrefour Jeunesse e il Centre Abel, le due strutture che il Gruppo Abele ha realizzato e gestisce sul territorio: vogliamo coinvolgere le scuole e dare supporto alle realtà che già praticano il basket, nelle prime due settimane di agosto organizzeremo un camp con l’idea di permettere la partecipazione al più alto numero possibile di ragazzi, a tendere vorremmo creare una selezione di 12 cestisti per iscriverla al campionato locale”.
“Il Gruppo Abele è attivo in Africa da 35 anni – racconta Piero Ferrante, portavoce della onlus fondata a Torino nel 1965 da don Luigi Ciotti per dar voce a chi non ha voce nel tentativo di saldare l’accoglienza con la politica e la culturale – e questa iniziativa ne sposa la filosofia, perché vuol mettere radici e dare attuazione alla solidarietà in maniera continuativa, creando opportunità a chi per motivi di povertà si vede spesso negato il diritto alla partecipazione e alla socialità che può essere rappresentato anche dalla semplice pratica sportiva. L’Africa è stato un tema buono per tutte le stagioni in stagioni non complesse, ma emergenze come il Covid, la guerra e la crisi economica stanno purtroppo deresponsabilizzando e allontanando l’opinione pubblica dalla solidarietà: costanza, perseveranza, lavoro quotidiano sul posto sono invece fondamentali quando si parla di cooperazione e Coast to Costa sposa appieno questi capisaldi”.
Presente anche Emiliano Cottini, che seppur coinvolto a titolo personale data l’amicizia con Filippo Amari, opera da anni nella cooperazione internazionale per conto Libera, il cartello di associazioni contro le mafie: “Conosco bene il progetto del Gruppo Abele a Grand Bassam per averlo diretto tra il 2005 e il 2010 – spiega Cottini –, e ritengo che Coast to Costa possa regalare una possibilità nuova ai bambini e ragazzi di quella zona. La Costa d’Avorio è un Paese di 20 milioni di abitanti, ben lontano dagli stereotipi occidentali sull’Africa: è probabilmente la nazione che più di ogni altra nel continente si distingue per l’accoglienza, dato che il 30% della sua popolazione è costituita da cittadini stranieri senza alcun problema di integrazione o tensione sociale, nello specifico quella di Grand Bassam è una zona molto verde, con un tasso di violenza abbastanza limitato, con molto rispetto per le donne. La cooperazione e la solidarietà arricchiscono dal punto di vista umano: si fanno grandi sforzi, si dà tutto ciò che si è in grado di dare, ma ciò che si porta è sempre inferiore rispetto alle esperienze con le quali si torna poi a casa”
A conclusione della conferenza, le parole del direttore generale di Mens Sana Basketball Academy, Riccardo Caliani. “La nostra – dice il dirigente biancoverde – è una delle sezioni interne alla Polisportiva Mens Sana, onlus che promuove lo sport a qualsiasi livello. La passione e gli orizzonti che caratterizzano Coast to Costa ci hanno subito convinti e ci hanno visti organizzare alcuni eventi per raccogliere fondi a favore dell’iniziativa: invieremo in Costa d’Avorio materiale tecnico per permettere ai ragazzi di svolgere l’attività nel miglior modo possibile, Filippo ed un altro nostro allenatore, Gianni Burroni, saranno presenti al camp nel mese di agosto, e soprattutto vogliamo che questo sia solo il punto di partenza per un’attività che possa proseguire e crescere nel corso degli anni. Il basket è l’ambito nel quale operiamo, ma è molto importante dare l’aiuto sociale che lo sport può dare ai giovani, permettendo loro di confrontarsi, di socializzare, di evitare altri pericoli“.