Il progetto, finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, si rafforza grazie alla collaborazione con la Società della Salute
SIENA. Con “Gioia+” vivere la terza età non fa più paura. Il progetto – finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e promosso da Auser Colle di Val D’Elsa, Auser San Gimignano, Auser Poggibonsi, Auser Siena, Centri Ancescao Siena – 5 centri : La Lunga Gioventù, Centro Antonio Conti, Tolomei, Anni D’Argento, Terza Età San Miniato – nato con l’obiettivo di coinvolgere gli anziani in attività di socializzazione on line attraverso un’applicazione digitale facilitata, grazie alla collaborazione con la Società della Salute senese, si estenderà anche ai soggetti fragili con difficoltà socio-relazionali e a rischio di esclusione o autoesclusione sociale individuati dai servizi sociali.
Da oggi, infatti, “Gioia+” è diretto non solo agli anziani ma anche ai soggetti che presentano maggiore difficoltà nell’utilizzo degli strumenti informatici e che per questo rischiano di acuire forme di esclusione e autoesclusione sociale, per permettere loro di creare piccole comunità in cui si ritrovano per stare insieme e coltivare interessi comuni.
Nella prima fase del progetto è prevista l’analisi dei fabbisogni delle persone da coinvolgere con contatti anche con la comunità locale in cui sono inseriti. Seguirà la seconda fase del progetto con la costituzione dei gruppi e la gestione dell’’App Gioia utilizzabile su personal computer, tablet e smartphone in grado di permettere agli utenti anziani di accedervi facilmente e agli operatori sociali di gestire le comunicazioni e le problematiche che possono esserci. Inoltre, è previsto un modulo formativo che possa coinvolgere gli assistenti sociali e gli operatori delle cooperative che lavorano nell’assistenza domiciliare e gli operatori dei centri diurni.
“Gli anziani e le persone con fragilità e a rischio esclusione sono una risorsa per la nostra comunità, quello che facciamo quotidianamente con le nostre iniziative ed attività è di occuparcene, abbandonando un approccio solamente assistenziale o rivolto esclusivamente alla cura del disagio, e adottando, invece, un modello che punti alla promozione dell’ “agio”, che sostenga le opportunità di socializzazione e le occasioni dello stare bene insieme. La pandemia ci ha insegnato che non ci si salva da soli e noi crediamo fermamente che il benessere di una comunità si misuri nella capacità di offrire a tutti una buona qualità della vita in ogni età.” ha dichiarato il Presidente dalla Società della Salute senese Giuseppe Gugliotti.