E sulla Libira "Essere nell'Onu comporta onori ed oneri"
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di Giovanni Elia
SIENA. Questo pomeriggio (28 Marzo) il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha fatto tappa a Siena durante il suo tour toscano, che lo ha visto prima a Firenze ed Arezzo e poi in serata a Grosseto. Molti i temi toccati dall’ex membro di punta del pool di Mani Pulite, che si è soffermato per un breve colloquio con la stampa locale prima di accomodarsi sul palco allestito presso il Santa Maria della Scala. Innanzitutto il nucleare, che Di Pietro definisce “una tecnologia vecchia, che si poteva progettare quarant’anni fa ma non oggi. Adesso ci sono le rinnovabili, che il progresso tecnologico ha reso competitive, specialmente per un paese come il nostro, che non ha uranio e non ha petrolio, ma ha davvero tanto sole che possiamo sfruttare. Per questo”, ha proseguito, “il 12 ed il 13 Giugno ci impegneremo a fondo per quattro sì ai quesiti referendari: uno sul nucleare, perché le rinnovabili possono aiutarci energeticamente senza rischi spaventosi, due sull’acqua pubblica – perché è un diritto naturale come l’aria, non ci possiamo mettere di messo l’iniziativa privata – ed uno sull’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge: le leggi ad personam ripugnano alle coscienze”. In mattinata il presidente del Consiglio si è presentato in aula per il processo Mediatrade, e su questo Di Pietro commenta: “E’ andato lì e ha fatto scena muta, mentre la sua maggioranza cerca di far passare l’ennesima legge ad personam, perché la prescrizione breve questo è. In un paese civile si dovrebbe sapere prima se chi ci governa è una persona per bene o un delinquente”, conclude prima di passare alla Libia. “Essere nell’Onu comporta onori ed oneri, ma sembra che si stia cercando di andare oltre le richieste della risoluzione 1973: se così fosse saremmo disposti ad accettarlo solo dietro esplicita richiesta delle organizzazioni internazionali. Non possiamo trasformare la giustizia in vendetta, anche perché fino a poco fa gli ammiccamenti a Gheddafi non mancavano, ma all’interno di un quadro giuridico chiaro non faremo mancare il nostro appoggio”.
Passando poi alla crisi, il leader dell’Idv sottolinea che “ci sono quattro milioni di nuovi poveri, sedici milioni di italiani in difficoltà e gran parte dei giovani è senza futuro. Noi abbiamo presentato un progetto di rilancio economico per il sistema delle imprese, semplificando il fisco ma allo stesso tempo inasprendo le pene per l’evasione fiscale. Ora come ora”, conclude, “ci vorrebbe magari qualche miliardo in meno per il ponte sullo Stretto e qualche milione in più per scuola, ricerca ed università”. Ed eccoci al tema che riguarda più direttamente Siena, quello dell’Università e del bisogno di una riforma, anche se diversa da quella Gelmini: “E’ senz’altro necessario ridurre il numero infinito di corsi di laurea e facoltà, ma questo va fatto senza negare spazio alla ricerca: sui ricercatori, poi, bisogna creare prospettive di stabilizzazione, senza farli rimanere precari a vita”. Detto questo Di Pietro si è avviato sul palco, con la sala praticamente piena – soprattutto di giovani – e ha avuto inizio l’incontro col pubblico senese. In sala ad ascoltarlo c’erano anche il candidato sindaco del PD Franco Ceccuzzi ed il presidente della Provincia Simone Bezzini.