L'ex Ministro racconta il suo progetto di rinnovamento della democrazia in Italia. Partendo dalla cità del Palio
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ROMA. Luca Collodi, caporedattore di Radio Vaticana, ha intervistato martedì (22 marzo) Claudio Martelli, capogruppo della Lista per Corradi Sindaco, già ministro di Giustizia e vicepresidente del Consiglio, per parlare di “Gestione del bene comune” nell’ambito del rotocalco di attualità “Il funambolo”, nel programma 105live.
L’intervista è un riconoscimento di altissimo valore civile e politico, oltre che culturale, della rilevanza delle prossime Elezioni amministrative a Siena su dimensione nazionale. Rilievo oggettivo, che la città di Siena merita per la propria storia e per la tradizione di istituzioni importanti, come l’Università e il Monte dei Paschi, che pur versano oggi in una condizione di crisi, e un rilievo di attualità mediatica, proprio per la partecipazione di Claudio Martelli alla competizione elettorale, che «torna a guardare alla gestione del bene comune – afferma il giornalista − partendo da un territorio locale», dopo tanti anni di assenza dalla politica attiva, per un progetto di rinascita della politica e delle istituzioni che riparta dal territorio, da Siena.
«È stata una scelta nata in modo causale, come quelle che magari influenzano di più il corso della nostra esistenza. Siena è una città che amo e frequento fin da ragazzo, dove sono stato eletto eurodeputato, e che ho trovato sempre straordinariamente viva, capace di coniugare le proprie tradizioni con la modernità. Alcuni giovani senesi, con cui sono venuto a contatto a motivo della web tv che ho fondato, con ragazzi immigrati, mi hanno detto di come Siena sia cambiata, di come offra poco soprattutto ai giovani. Così, ho deciso di sostenere la candidatura a Sindaco di Gabriele Corradi, che conosco e stimo da tempo, come persona molto capace, intelligente, dirigente del Monte dei Paschi».
Quindi, Martelli ha affermato: «Da tempo rifletto sulla crisi della democrazia italiana e cerco un varco, una via di uscita. Ripartire dall’esperienza comunale significa per me testimoniare che una possibilità c’è di rinnovare la democrazia, se si parte con umiltà dal basso, dall’esperienza locale. La concomitanza del varo del federalismo municipale e del 150° dell’Unità d’Italia è un’occasione per riscoprire la nostra storia, che è una storia di tante “piccole patrie”, dei comuni, delle realtà locali, che hanno vissuto, ciascuna con la propria originalità l’esperienza risorgimentale e di riunificazione del Paese».
E dunque: «Perché non ripartire da qui anche oggi, che l’Italia ha bisogno di un grande rinnovamento, anche delle forme della politica, non soltanto della vita economica, della cultura?».
L’intervista sarà ancora oggi (24marzo), in home page, sul sito del programma radiofonico. Se volete cliccate qui per andare direttamente all’intervista: http://www.radiovaticana.org/105live/Articolo.asp?c=472182