
di Andrea Pagliantini
CASTELNUOVO BERARDENGA. Un edificio a base medievale, poi aggiornato e ingrandito nel corso dei secoli fino a diventare una casa poderale a due passi da Felsina, fu probabilmente sede di un ospedale nel lontano 1200.
Un po’ in disuso, è ancora splendida testimone silente di un passato contadino storicamente recente, ma nella vita e nella memoria di tante persone, abbondantemente dimenticato. Ovvero quella saggia legge non scritta che predicava amore e uguaglianza: “Quel che c’è, c’è per tutti”.
Ai tempi attuali, è uno splendido luogo di cammino e pensieri sotto un rigoglioso noce, di fronte a una campagna decorata di trina. Poi i marrani, coloro che con una bomboletta di colore si sentono artisti, filosofi, cantori del disagio moderno, che manifestano imbrattando mura e porte con disegni idioti, arrivano e mettono la loro incivile firma su muri e porte.