L'ex ministro Claudio Martelli sarà in lista. E Piccini pure
SIENA. Rotti gli indugi, Liste civiche senesi e Terzo Polo non hanno perso tempo e, già da questa mattina (11 marzo), durante la presentazione del candidato sindaco Gabriele Corradi, hanno parlato chiaro, senza “mandarle a dire”.
Al tavolo dei relatori che hanno accolto giornalisti e cittadini nella sala Buoninsegna dell’Hotel Excelsior c’erano, oltre a Corradi, Pierluigi Piccini per le Lcs, Fausto Tanzarella per l’Api, Simone De Santi per l’Udc, Agostino Milani per il Fli.
Alla sinistra del candidato l’ex Ministro ed eurodeputato Claudio Martelli che ha accettato di entrare in lista e di assumere il ruolo di capogruppo della compagine una volta composto il Consiglio Comunale. Questo nuovo impegno pubblico del politico nazionale di lungo corso non è stato una sorpresa per i ben informati. Martelli, infatti, era stato già visto in città, proprio in compagnia dell’ex sindaco Piccini e dell’amico e anche lui ex primo cittadino Vittorio Mazzoni della Stella.
Nel suo intervento Claudio Martelli ha voluto spiegare il suo ritorno alla politica attiva dopo qualche anno di stop. “Otto anni fa, dopo aver ricevuto il mandato elettorale per le Europee dai cittadini del Centro Italia, compresa Siena, non essendo riuscito a riunire i socialisti, avevo deciso di non continuare nel mio impegno politico. Non volevo indossare altre casacche. Ho fatto il giornalista, l’autore di programmi, ho creato una webtv nella quale lavorano rifugiati politici e immigrati in Italia. Sono tornato a Siena con dei giovani universitari e, nel passeggiare per la città, ho detto che l’ho trovata un po’ spenta. I ragazzi mi hanno risposto che Siena è una città morta, che non offre nulla soprattutto ai giovani. Così è nata la tentazione di tornare a occuparmi di politica e di ricominciare dall’inizio, in una città meravigliosa, che oggi si caratterizza per due fattori entrambi negativi: l’evidente stato di decadenza e l’astensionismo elettorale. E cioè, la saturazione dei cittadini rispetto ad un sistema di potere egemone da troppo tempo e da troppo tempo incontrollato, che si manifesta, appunto, nell’astensione dal voto, nel rifiuto della politica. Sono due mali che vanno combattuti, insieme». Martelli ha poi parlato dell’amicizia con Gabriele Corradi, nata dalla comune conoscenza di Vittorio Mazzoni Della Stella. “Corradi è una persona competente, che si è fatta da sola, senza compromessi e clientelismi, e una persona solare. Ed è di questo che ha bisogno la città, di sole, di trasparenza nell’amministrazione, di positività e di onestà. Quando c’è una condizione di decadenza, come quella in cui si trova Siena, non si possono chiamare gli artefici della decadenza a risolverla. C’è bisogno di gente nuova, più credibile”.
Rifacendosi all’imminente anniversario dell’Unità d’Italia – che lo vedrà di nuovo a Siena per un incontro-dibattito al Santa Maria della Scala – Martelli ha concluso: “Siena può guidare un Nuovo Risorgimento nazionale. Siena è una questione nazionale, non soltanto perché ha la terza banca d’Italia. Il Risorgimento fu il movimento delle 150 città d’Italia. Siamo nel tempo del federalismo municipale. E federare, contrariamente a ciò che pensa la Lega, significa “federare”, appunto, cioè, unire in un patto nella forma più solenne, sacra. Siena può guidare il Nuovo Risorgimento delle città. Deve trovare, però, il coraggio di cambiare”.
E da Siena e dalla sua storia è partito anche il candidato sindaco Gabriele Corradi, visibilmente emozionato nella sua nuova veste di politico e di simbolo della ampia coalizione. “Siena è una città di antica e prestigiosa tradizione. Il Comune esiste da 700 anni, e così l’Università, il Monte dei Paschi dal 1472. Una ricchezza,che ci è stata affidata, come cittadini. Invece, queste Istituzioni vivono un declino non più sostenibile. Il Monte dei Paschi, per esempio, 15 anni fa era la Banca più solida di Europa. Oggi, ha difficoltà a concedere i mutui “prima casa”. Non è un buon segnale. E qualcuno è responsabile di questa situazione. C’è bisogno di un forte impegno comune, per dare alla città una speranza nuova, un progetto concreto e affidabile di futuro, nuove opportunità di prestigio nazionale e internazionale. Così è nata la mia candidatura: da cittadino che ha sentito la responsabilità di un impegno diretto. Con il sostegno di tutti, si può cambiare la situazione e invertire la rotta, salvare Siena dal baratro verso cui precipita, risorgere dalle macerie”.
“Prima di accettare l’offerta di una mia candidatura da parte di una coalizione assolutamente nuova – ha proseguito Corradi – che sarebbe stata impensabile qualche anno fa, e che rivela la convergenza di buone volontà per il bene della città, ho letto con attenzione il programma elettorale del 2006 di Cenni, steso con la collaborazione di Ceccuzzi, che oggi si propone come il nuovo: meno del 5% di quel programma è stato realizzato. Siena ha avuto una copiosità di risorse che altre città non hanno avuto, ma che sono state sperperate e sulle quali sicuramente non si potrà contare nei prossimi anni. Credo di presentare migliori garanzie di affidabilità politica ed etica rispetto a Ceccuzzi. Nei ruoli di responsabilità saranno nominate soltanto persone competenti e oneste, indipendentemente dal loro convincimento politico. È il momento di avere coraggio. Magari nel segreto dell’urna”.
Estremamente duro e critico nei confronti del governo della città il rappresentante delle Lcs, Pierluigi Piccini che ha affondato su questioni di carattere amministrativo: “Il comune potrà contare su minori trasferimenti dal Monte, da cui ha ricevuto oltre 6milioni di euro. Ciò significa che chi andrà alla guida della città dovrà fare una adeguata valutazione, razionalizzazione e investimento delle risorse disponibili, con un nuovo approccio di trasparenza al pubblico. Il rapporto tra pubblico e privato dovrà essere impostato in modo nuovo, libero dal controllo politico. Il rilancio di Santa Maria della Scala, per esempio, non è ipotizzabile che possa avvenire soltanto con le risorse pubbliche. Noi non faremo come Ceccuzzi, che fatto tante promesse e pochissime ne potrà mantenere. Chi è causa dei mali non può fare il medico. Ceccuzzi è stato segretario comunale del PD fino al 2010, condividendo e approvando tutte le scelte che hanno portato al disastro attuale. Non può essere credibile come innovatore”.
“Questa nostra grande alleanza a sostegno della candidatura di Corradi è la testimonianza di una fertile, autentica volontà e capacità di elaborare un grande progetto, per risolvere i problemi sociali gravissimi, che un tempo affrontava la Sinistra, ma di cui oggi non ha più voglia di occuparsi, arroccata nelle proprie posizioni di interessi particolari – ha detto Fausto Tanzarella, presente in rappresentanza dell’Api – I cittadini hanno bisogno di un sindaco e un’amministrazione che siano attenti ai loro bisogni, che li ascolti. Con Gabriele questo è possibile. Con Corradi si può. Ho lavorato con lui al Monte. L’ho apprezzato per la sua straordinaria dote di ottimo dirigente, che si faceva amare dai suoi dipendenti. Una dote rara, che può essere messa a servizio dei senesi e della città di Siena”.
«Sosteniamo Corradi perchè è una brava persona, un uomo onesto e competente, che ha dimostrato di saper fare bene tutto ciò di cui si è occupato, ed è espressione della società civile – ha aggiunto Simone De Santi (Udc) – Un cittadino dei cittadini, tra i cittadini. Condividiamo il suo giudizio sullo stato di decadenza della città. E siamo convinti che la sua candidatura sia garanzia di un modo sano di amministrare la città”.
Ultimo intervento quello di Agostino Milani, per il Fli: “Corradi è una persona “normale”, dopo troppe persone “speciali”. E Siena ha bisogno di normalità. La nostra città è, infatti, un esempio di un sistema politico degenerato più diffuso, ma qui la crisi è più grave, perché qui sono state dilapidate risorse più abbondanti che altrove. Corradi può guidare una nuova stagione per Siena, che riscopra la grande antica tradizione, di una ricca città cosmopolita”.
Alla domanda di un giovane del pubblico che chiedeva come mai la coalizione Lcs-Terzo Polo non avesse trovato il modo per aggregare a sè anche il PdL e Lega Nord così da presentare alla tornata elettorale una compagine con alte probabilità di vitoria ha replicato in prima battuta Piccini: “Noi siamo fuori dalla politica dei due poli contrapposti. Vogliamo essere altro perchè vogliamo migliorare la società e concentrarci sui problemi reali”.
R.Z.R.