di Silvia Vecoli
SIENA. Venerdì 13 Marzo si è aperta ufficialmente la mostra “Tra Giappone ed Italia. Dall’arte tradizionale all’arte moderna”, presso i Magazzini del Sale del Palazzo Pubblico.
L’incontro di arte e cultura tra Siena e Tokio ha voluto festeggiare il 30° anniversario di attività della World Art and Culture exchange WAC, organizzazione giapponese per la promozione dello scambio culturale nel mondo, che ha allestito nelle stanze dei “Magazzini del Sale” l’esposizione delle opere di oltre 100 artisti giapponesi insieme ai disegni di 50 bambini delle scuole elementari di Tokio ed ai lavori di 25 bambini della scuole elementari di Siena; a questi si sono affiancate le opere di giovani pittori e scultori locali.
Come sempre risulta affascinante trovarsi dentro una delle strutture più antiche della città ed ammirare le espressioni dell’arte moderna coniugate in tutte le età ed in linguaggi così diversi eppure così vicini attraverso i segni universali dell’arte che abbatte le barriere dello spazio e del tempo. Una signora, in mezzo ad eleganti kimono dai colori pastello con punte di rosso fuoco, (in seguito ho appreso essere una rinomata maestra di calligrafia) esprimeva un senso di aristocratica concentrazione prettamente orientale in ginocchio su un tappeto, come se stesse iniziando un rito: quello della scrittura. Ha incominciato a tracciare linee e punti neri su un lungo foglio di carta bianca, i cosiddetti ideogrammi. L’azione, sospesa tra pittura e scrittura, era guidata da un pennello intriso di inchiostro nero, che disegnava linee ora più forti ora più sfumate e scorreva con velocità, ma anche con leggerezza, regalando ai segni svolazzi e sfumature degne della pittura.
All’improvviso mi sono tornate alla mente le scene di un film a me particolarmente caro sia per il tema che per gli attori “L’amore è una cosa meravigliosa”. Nel film una lunga ripresa sul rito della scrittura, che la maestra insegna ad una giovane alunna, indica la Spannung della storia. In quel momento l’uomo amato (siamo durante la seconda guerra mondiale) muore durante lo scontro con il nemico. Nel film gli ideogrammi tracciati dalla bambina sospendono lo spazio ed il tempio e si caricano di un significato profetico.
Sabato 14 Marzo, dopo i disegni interattivi con gli studenti della scuola elementare “G. Pascoli” e la cerimonia del the, nel pomeriggio si è purtroppo conclusa questa mostra che poteva prolungarsi almeno per qualche giorno, dato il suo valore didattico, estetico ed culturale.
SIENA. Venerdì 13 Marzo si è aperta ufficialmente la mostra “Tra Giappone ed Italia. Dall’arte tradizionale all’arte moderna”, presso i Magazzini del Sale del Palazzo Pubblico.
L’incontro di arte e cultura tra Siena e Tokio ha voluto festeggiare il 30° anniversario di attività della World Art and Culture exchange WAC, organizzazione giapponese per la promozione dello scambio culturale nel mondo, che ha allestito nelle stanze dei “Magazzini del Sale” l’esposizione delle opere di oltre 100 artisti giapponesi insieme ai disegni di 50 bambini delle scuole elementari di Tokio ed ai lavori di 25 bambini della scuole elementari di Siena; a questi si sono affiancate le opere di giovani pittori e scultori locali.
Come sempre risulta affascinante trovarsi dentro una delle strutture più antiche della città ed ammirare le espressioni dell’arte moderna coniugate in tutte le età ed in linguaggi così diversi eppure così vicini attraverso i segni universali dell’arte che abbatte le barriere dello spazio e del tempo. Una signora, in mezzo ad eleganti kimono dai colori pastello con punte di rosso fuoco, (in seguito ho appreso essere una rinomata maestra di calligrafia) esprimeva un senso di aristocratica concentrazione prettamente orientale in ginocchio su un tappeto, come se stesse iniziando un rito: quello della scrittura. Ha incominciato a tracciare linee e punti neri su un lungo foglio di carta bianca, i cosiddetti ideogrammi. L’azione, sospesa tra pittura e scrittura, era guidata da un pennello intriso di inchiostro nero, che disegnava linee ora più forti ora più sfumate e scorreva con velocità, ma anche con leggerezza, regalando ai segni svolazzi e sfumature degne della pittura.
All’improvviso mi sono tornate alla mente le scene di un film a me particolarmente caro sia per il tema che per gli attori “L’amore è una cosa meravigliosa”. Nel film una lunga ripresa sul rito della scrittura, che la maestra insegna ad una giovane alunna, indica la Spannung della storia. In quel momento l’uomo amato (siamo durante la seconda guerra mondiale) muore durante lo scontro con il nemico. Nel film gli ideogrammi tracciati dalla bambina sospendono lo spazio ed il tempio e si caricano di un significato profetico.
Sabato 14 Marzo, dopo i disegni interattivi con gli studenti della scuola elementare “G. Pascoli” e la cerimonia del the, nel pomeriggio si è purtroppo conclusa questa mostra che poteva prolungarsi almeno per qualche giorno, dato il suo valore didattico, estetico ed culturale.