La donazione è stata fatta dalle Fratres di Casole, Colle, Poggibonsi e San Gimignano
VALDELSA. Stamani sono stati consegnati al centro trasfusionale dell’ospedale di Campostaggia tre pc e due stampanti. L’importante donazione è stata fatta dalle Associazioni Fratres di Casole d’Elsa, Colle Val d’Elsa, Poggibonsi e San Gimignano.
La strumentazione informatica andrà a supportare gli operatori sanitari del centro trasfusionale nell’adempiere il proprio servizio.
Alla cerimonia di consegna erano presenti la direttrice del presidio ospedaliero valdelsano Lucia Grazia Campanile, la responsabile di Immunoematologia e medicina trasfusionale della struttura Elena Marchini, il presidente territoriale Fratres per Siena Mario Lorenzo Bertocci, il vicepresidente Fratres di Colle Val d’Elsa Francesco Pedani, il presidente Fratres di Poggibonsi Giovanni Forconi e il vicepresidente di San Gimignano Fabrizio Nencini.
Le parole del presidente territoriale Fratres Mario Lorenzo Bertocci: Questo contributo è stato fatto perché come associazioni siamo sempre disponibili a supportare i nostri donatori e il personale che lavora al centro trasfusionale. Ne approfitto per ricordare che l’8 marzo con Avis e Anpas regaleremo una mimosa alle donne che andranno a donare a Campostaggia”.
“Desidero ringraziare le Associazioni Fratres valdelsane per la consueta sensibilità e generosità, facendo sentire la propria vicinanza con la donazione strumentazioni utili al servizio – commenta la direttrice di Campostaggia Lucia Grazia Campanile. – Rivolgiamo anche un grandissimo ringraziamento a tutti i donatori di sangue ed emocomponenti che ogni giorno afferiscono al centro trasfusionale di Campostaggia, compiendo un gesto concreto di importantissima solidarietà”.
“È con grande piacere che rivolgiamo un sentito ringraziamento al gruppo donatori di sangue Fratres che con tale donazione dà conferma dello spirito di collaborazione e del lavoro di squadra, grazie ai quali, è stato possibile un incremento delle donazioni, soprattutto di plasma, nonostante il periodo di emergenza che stiamo vivendo” conclude la dottoressa Elena Marchini.